Una degustazione molto… Emerson Lake & Palmer4 min read

Il 21 Marzo in Versilia è stata, meteorologicamente parlando, una di quelle giornate strane a cavallo tra l’inverno e l’estate.

 

Il sole va e viene, poi piove e dopo tira vento e poi fa caldo e poi di nuovo fresco e qualsiasi cosa  indossi è inadatta  e qualsiasi cosa tu stia per fare pensi che in quel momento vorresti una condizione meteo diversa.

 

Visto che andavo ad assaggiare vino mi domandavo anche quale fosse il meteo adatto per farlo.

 

Questi erano alcuni dei miei pensieri strani mentre guidavo sui viali a mare che da Viareggio portano a Forte dei Marmi.

 

Stavo andando a Villa Bertelli dove era in programma  Wine at an Exhibition  Vol.III , degustazione organizzata da AREA 6, società di distribuzione vini. Ero incuriosita  dal nome della società (per esempio, dove sono le altre 5 aree?)  ma ancora di più dal titolo della manifestazione.

 

Sapevo che nel corso della giornata erano previste cinque degustazioni a numero chiuso particolarmente interessanti (bianchi che sfidano il tempo, segreti dell’Etna, il fascino del sangiovese…), che purtroppo ormai mi ero persa  arrivando solo un paio d’ore prima della chiusura: per fortuna avrei comunque trovato i vini delle trentatré  aziende che la società distribuisce.

 

Ritiro il mio bicchiere da degustazione e inizio a girare tra i banchetti dislocati in una veranda che si affaccia su un bel giardino.  Data l’ora non ci sono più moltissime persone e questo mi piace perché mi permette di salutare, assaggiare e degustare in tranquillità.

Mi incuriosisco di aziende a me sconosciute e assaggio volentieri annate nuove di vini che conosco, mi stupisco di un sauvignon  del 2000 prodotto da Terre del Sillabo  in Freddana, di bollicine ottenute da vitigni improbabili in zone vocate a tutt’altre tipologie, salto dal nord al sud seguendo istinto, curiosità e consigli di amici presenti dal mattino.

Ad un certo punto mi viene incontro Mario Del Debbio (referente FIS per la Toscana, ex Presidente FISAR, n.d.r) che con Area 6 ha rapporti professionali.  Dopo qualche dritta seria e un paio  di battute  delle sue mi presenta  uno dei  titolari della società, Filippo Tacchella. il quale mi racconta alcuni punti del suo modo di approcciarsi alla vendita dei vini (volevo dire filosofia ma forse era troppo) che poi, in accordo con i soci, è diventato quella di Area 6.

Prima di tutto distribuire solo vini che piacciono a loro.  Perché, dice, non riusciremmo mai a proporre un vino che a noi non piace ad un ristoratore, o ad un rappresentante che poi a sua volta deve convincere un ristoratore ad inserirlo nella carta vini del suo locale.

E i vini che piacciono a loro, continua, sono vini che hanno una forte espressione minerale, caratteristica per loro fondamentale per avere grande bevibilità.  Sono vini che hanno carattere, temperamento, personalità e che li hanno colpiti per la loro diversità; vini spesso inconsueti, che amano il passare del tempo dimostrando una predisposizione alla longevità che, soprattutto nei bianchi, ovviamente stupisce.

Tutte le aziende che rappresentano sono rigorosamente italiane perché in Italia ci sono realtà che possono tranquillamente soddisfare ogni tipo di esigenza, di palato, di abbinamento, di gusto e, last but non least, di portafoglio. Quindi perché andare a cercare anche oltre frontiera? Ci sono altre società di importazione e distribuzione che fanno questo (lui “pirsonalmente di pirsona”  è anche direttore commerciale  della Moon Import quindi un po’ se la canta e un po’ se la suona n.d.r.) e lo fanno egregiamente. Mi dice molte altre cose ma il tempo e lo spazio (e il direttore) sono tiranni, così prima di salutarlo gli faccio l’ultima domanda sulla scelta del nome dato alla manifestazione.

 

Sorridendo mi spiega che essendo un appassionato degli  Emerson Lake & Palmer ha parafrasato il titolo di un loro album, Pictures at an Exhibition, e poiché quello era il loro terzo album e questa era la terza edizione della manifestazione, ha completato il titolo con vol. III.


Ci diamo quindi appuntamento alla quarta edizione dove magari scoprirò il perché di Area 6 e magari dove sono finite le altre 5.

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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