Anteprima Amarone 2007: annata buona ma attenti ai numeri4 min read

Tengo a precisare subito che ai numeri devono stare attenti non solo i produttori della Valpolicella  ma anche alcuni colleghi. Dopo l’affermazione del Presidente Luca Sartori sull’aumento delle bottiglie di Amarone vendute nel 2010, passate da 9 a 13 milioni circa, si sono scatenati quasi in una caccia all’untore, stigmatizzando (parolone ma serve per rendere l’idea) con parole di fuoco questa crescita senza però aver capito bene di che si parla.

Mi sento in condizione di poter fare il difensore d’ufficio della Valpolicella perché sono oramai anni che svolgo il ruolo di pubblico ministero, cercando di mettere in guarda questa bella terra sia dall’aumento delle bottiglie di Amarone sia soprattutto dall’appiattimento della proposta enologica che vede una scaletta di vini più o meno amaroneggianti  a scapito di prodotti come il Valpolicella base o il Superiore. Ho scritto più volte che il rischio è di trasformare la Valpolicella in una Amaronicella, con conseguenze tragiche nel momento in cui questa tipologia di vini sarà meno gradita nel mondo. Ho messo in guardia più volte dall’abbandonare tipologie che oggi sarebbero “di moda” e benvolute dal mercato come un semplice, piacevole, profumato Valpolicella base. Per questo mi posso anche permettere di mettere alcuni puntini sulle i.

L’aumento di quattro milioni di bottiglie del 2010 è dovuto a vari fattori. In primo luogo l’adozione della fascetta di stato e della conseguente tracciabilità  del vino  ha portato ad una “numerazione precisa” delle bottiglie in commercio da parte del consorzio . L’arrivo della fascetta ed i conseguenti controlli pare inoltre abbiano costretto diversi personaggi  a richiedere con “molta più attenzione” le fascette di stato per tutte le bottiglie dei loro Amarone. Quindi, se non sbaglio da giugno 2008, tutti i vini Amarone imbottigliati devono avere la fascetta di stato. Come però molti sanno diversi produttori entrano in commercio più tardi, con annate diverse e questa “lentezza” ha portato ad un “affollamento dell’anno 2010”. Indubbiamente nei quattro milioni troviamo anche un importante aumento delle vendite ed un maggior numero di bottiglie di 2006 entrate naturalmente in commercio, ma è totalmente sbagliato pensare che in Valpolicella in un anno siano praticamente entrati in funzione tanti ettari quanti servono per fare quattro milioni di bottiglie in più (se non sbaglio sarebbero quasi 1000 …)oppure che le bottiglie di Amarone si siano moltiplicate al pari dei biblici pani e pesci.

Ma la zona ha comunque i suoi bei problemi. Per esempio con la vendemmia 2010, nonostante il blocco al 50% di uve da mettere a riposo per Amarone i dati consortili ne hanno evidenziato un aumento notevolissimo. Questo porterà probabilmente  non tanto ad un grande incremento dell’ Amarone ma ad una vera e propria esplosione delle bottiglie di Ripasso (per disciplinare se ne potranno produrre due per ogni bottiglia di Amarone) che dal prossimo anno dovranno avere tutte la fascetta di stato (vedi fascetta amarone…).
Nonostante il consorzio abbia chiesto ed ottenuto il blocco degli impianti per tre anni, questo aumento di uve in appassimento mostra una miopia imprenditoriale che dovrebbe spaventare chi pensa (non credo siano molti, purtroppo) che inflazionare il mercato non può che portare a grossi problemi.

Ma teniamo un attimo da parte i problemi e veniamo all’Anteprima Amarone 2007. Se non consideriamo le quasi due ore di attesa prima dell’inizio del convegno la manifestazione è filata liscia come al solito. Le sale di degustazione erano funzionali e spaziose, il servizio giusto e gli stessi spazi per i produttori più che adeguati. La vendemmia 2007 (more solito) è stata presentata come ottima, eccezionale sia sotto il profilo agronomico che enologico. L’assaggio invece….ha bisogno di una premessa.

Abbiamo deciso di degustare solo i vini già imbottigliati, che in buona parte adesso non rappresentano il top della denominazione, e pochi ma rappresentativi campioni da botte. Il quadro tra gli imbottigliati parla di un’annata indubbiamente piacevole ma senza grande profondità, talvolta con qualche grammo di zucchero in più e senza quella freschezza presente (in parte) addirittura  nel 2003. Tra i non imbottigliati la stoffa e la potenza aumenta, la profondità e la gamma aromatica si amplifica e questo fa ben sperare per i nostri assaggi ufficiali che, come sempre, verranno fatti dopo l’estate.

Dopo l’estate Luca Sartori, attuale presidente del consorzio, non sarà più tale. La scadenza del mandato avverrà tra pochissimo tempo e mi pare quindi giusto salutarlo e ringraziarlo per essere stato sempre gentile, preciso e disponibile al confronto. Forse un altro triennio di Luca non farebbe male a questa terra….

In definitiva: un’anteprima ben organizzata, una vendemmia 2007 buona ma non eccezionale ed un territorio che deve stare molto attento al futuro (ed in parte al presente…)

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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