La Vis…..e gli altri big come stanno?2 min read

E’ freschissima la notizia che la giunta provinciale di Trento ha approvato  il commissariamento della La Vis, grande cantina cooperativa trentina nonché una delle più grandi aziende vitivinicole d’Italia.

Poco più di due mesi fa, nell’Articolo “Grandi manovre in Trentino” avevamo parlato della situazione difficile di La Vis e di alcuni misure proposte per risolverla. Oggi purtroppo tali misure sembrano zuccherini in confronto a quello che si troveranno a dover mettere in atto i commissari.

Già due mesi fa e quasi con fare carbonaro avevamo anche dato un’ occhiata al  bilancio La Vis al 30/6/2009, scoprendo una situazione molto ma molto difficile. Infatti a fronte di un fatturato attorno ai 100 milioni di Euro,  in diminuzione di circa il 10% rispetto al 2008, i debiti verso banche erano appunto di oltre 80 milioni (aumentati di circa 20 milioni in un anno)e quelli verso altre figure (finanziatori, soci, fornitori) superavano anch’essi i 50 milioni. Per questo non ci ha colto di sorpresa la decisione della provincia di Trento.

A questo punto potreste dire “perché non avete pubblicato questi dati?” Perché ci è venuta in mente un’idea forse migliore, quella cioè di ricercare i bilanci delle più grandi aziende vinicole italiane e dargli un’occhiata per vedere se quello che sta accadendo alla La Vis potrebbe accadere anche negli altri giganti del settore e quindi, in definitiva, al mondo del vino italiano. Per questo ci siamo procurati ( e vi garantisco non è stato facile) gli ultimi bilanci di Cantine Riunite& CIV (il nuovo gruppo che ha incorporato GIV e Coltiva), Mezzacorona, Cavit, Giordano, Zonin, Frescobaldi, Banfi, Caviro, Martini F.lli. All’appello  ne mancano altri come Antinori, Gancia e Settesoli, che dovremmo procurarci a breve.

Con questo non volgiamo metterci a fare le pulci alle più grandi aziende vinicole italiane, ma solamente constatare (prendendo alcuni parametri semplici come capitale, indebitamenti, fatturato, risultato d’esercizio etc)  come stanno andando i big del settore e soprattutto se quello che è accaduto a La Vis potrebbe riproporsi altrove. Pochi parametri,  chiari anche per noi ( e pensiamo anche per voi) che non siamo esperti di finanza, per tastare il polso alla grande industria del vino italiano.

Inizieremo tra qualche giorno con………vi piacerebbe saperlo!!!!!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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