La stampa estera a portata di clic: Decanter, vol 42, 20163 min read

Affidabile lusso (si parla di secondi vini delle grandi cantine), sparklings dal mondo, i migliori acquisti dalla Borgogna, Chenin sudafricano.

E poi: Guida di Hong-Kong per i wine-lovers, Clos des Papes…

 

Questi i titoli, grandi e minori, di questo numero,  che si apre con una impressionante foto dall’alto di Steingarten Vineyard a Barossa, Australia. All’editoriale di John Stimpfig, sui ristoranti dei wine-lovers,  seguono le notizie dal mondo, le lettere al giornale, le pagine di Jefford (la comparsa della parola “secco” sulle etichette dei vini alsaziani) e Anson (quando i punteggi assegnati ai vini discriminano davvero), la lettera da New York di Elin Mc Coy (New York paradiso del vino per coloro che amano l’Italia).

 

Il primo articolo, di Stephen Brook,  (“Fratellini”) riguarda i secondi vini delle grandi case: non solo di Bordeaux, ma anche dei grandi del Rodano,della Toscana,di Spagna, California e Sud America: buoni e affidabili. Andy Howard  presenta i 25 migliori spumanti del Nuovo Mondo (al vertice quelli australiani, con cinque sparklings, tra cui il primo, tra i primi dieci).

Ci sono però i Cava spagnoli (ne parla nell’articolo successivo Sarah Jane Evans) , i Prosecchi italiani , con i migliori Rive, scelti da Richard Baudains, e naturalmente i Franciacorta, a cui é dedicato l’itinerario del mese.

 

Clos des Papes é la casa sotto esame  questa volta: si parte dal 1896, data della prima vendemmia imbottigliata a Clos des Papes, dopo la catastrofe della fillossera di venti anni prima e la lenta ricostruzione della vigna iniziata quasi subito dopo  (nel 1878).

Ne parla Matt Walls,  che l’ha visitato recentemente.  Nell’articolo seguente Andy Howard parla dei Best value borgognoni della vendemmia 2014 (ottima qualità e prezzi finalmente frenati).

William Kelley affronta poi il controverso tema dell’impiego del legno nelle fermentazioni e nell’élevage, e della sua crescente sofisticazione. Margaret Duckhorn, Molly Chappellet e Mary Novak sono le matriarche della Napa Valley: a loro é dedicato l’articolo di Linda Murphy. Siamo intanto arrivati al momento dei Panel Tastings di Decanter.

 

Questo mese si parla di Chambolle-Musigny 2014  e Chenin sudafricani (ultime annate).Nella Buying Guide, oltre alle pagine di Spurrier, con i suoi appunti di degustazione (apprezzamenti per il Boccadilupo, l’Aglianico di Tormaresca), Stephen Brook valuta i cru classé bordolesi della difficile annata 2013. Cinque vini italiani sono compresi nella selezione dei Weekday wines di questo mese.

 

Poi c’é lo spazio dedicato alla cucina e ai ristoranti  e all’itinerario  di viaggio, dedicato alla Franciacorta . Jeannie Cho Lee presenta la sua guida a Hong-Kong per gli amanti del vino; nelle Notes & Queries   gli esperti di Decanter rispondono alle domande dei lettori sulla  vicenda di 1855.com, spumanti della Savoia, Pet-nat, test di acidità, bicchieri per i Rieslings e vini brasiliani; il vitigno scelto questo mese é il Kerner. Si chiude, come sempre, con uno sguardo al mercato (ancora dopo Brexit), l’angolo dei collectors  e la leggenda del vino: Noble One di De Bortoli 1982.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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