La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 41, n.10-20162 min read

Grande numero autocelebrativo dei 40 anni di Wine Spectator: 288 pagine + un inserto di 12 pagine con la riproduzione fedele del primo numero  (15 aprile 1976).

 

Quasi 200 sono interamente dedicate alla storia e ai successi di Wine Spectator.Resta dunque abbastanza poco per altre materie, a partire dalle consuete rubriche, dopo l’editoriale di Marvin Shanken (Anatomia di una pubblicazione dedicata al vino), naturalmente dedicato al quarantennale, ma senza le pagine degli editorialisti Laube e Kramer.

 

Poi alcuni servizi verso la fine di questo numero. Dunque: le lettere dei lettori, vino in lattina, i viaggi, i formaggi: infrangere  il tabù (le capesante al gratin),lo shopper, gli eventi  (l’elenco dei 267 vini del Grand Tasting 2016), gli obituaries (Margrit Mondavi, Greg Walter, Vernon Singleton).

 

La sezione dedicata al quarantennale è suddivisa in cinque sezioni. “Il mondo del vino” ripercorre la storia del giornale, in ciascuno dei quattro decenni , a cura di Robert Taylor e Ben O’Donnell.  Mitch Frank  presenta poi  gli attori che fanno la differenza nella seconda sezione (“I leaders del vino”): tra questi ci sono  anche la famiglia Antinori e Angelo Gaja. 

La sezione seguente (“Le voci del vino”), a cura di Marvin Shanken e della redazione di Wine Spectator illustra come il giornale abbia costruito  una cultura del vino.

Una apposita Gallery mostra  alcune copertine storiche del giornale, mentre i senior editors  presentano i loro ricordi. La quarta sezione (“L’esperienza del vino”) sviluppa il tema della costruzione di una comunità, attraverso le Wine Experiences organizzate da Wine Spectator  dal 1981, con i Grand Tastings,  i suoi seminari, gli chefs e i sommeliers.

Infine “Il futuro del vino”parla della nascita della cultura americana del vino e delle sue prospettive future. Ancora qualche servizio: un articolo di Kim Marcus su Mel Dick, presidente della Wine Division  della Southern Glazer’s Wine & Spirits, poi un report di James Molesworth sulla difficile annata 2014 nel Rodano (“Colpi duri”): le prospettive eccellenti del millesimo  2015 nel Rodano settentrionale, le migliori annate nel Sud (2010 e 2005), i Top wines del 2014 a Châteauneuf-du-Pape , nelle altre AOC del Sud, dei vini del Rodano settentrionale.

 

La rinascita del Rhum , di Jack Bettridge ,  e i vini “freschi e luminosi” del 2014 in Alsazia  di Alison Napjus (al vertice il Riesling Roschwir Grains Nobles di Rolly Gassmann)  aprono alla Buying Guide: ancora solo Piemonte e Toscana nelle selezioni di Wine Spectator, sia tra i vini di prestigio, che tra quelli  con un ottimo rapporto qualità-prezzo.  Per chiudere, la pagina di Dr. Vinny dedicata ai vini da bere nel giorno del Ringraziamento.

 

Da guardare assolutamente l’inserto con il primo numero di Wine Spectator. C’è pure un articolo dedicato alla Zin story: la storia del Primitivo americano.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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