La stampa estera a portata di clic:Wine Spectator 31 luglio2 min read

La copertina di questo numero è tutta per il Portogallo e il futuro dei suoi vini.

I titoli minori sono per il cibo di Lisbona, lo Chardonnay californiano, l’annata 2010 del Brunello e i pic nic sulla costa californiana.

Si comincia con l’editoriale (Scoprire il Portogallo), le rubriche , le pagine degli editorialisti, James Laube (Come si misura la grandezza di un vino) e Matt Kramer (il palato perpetuamente in attività del wine lover).

Eccoci dunque al servizio principale, dedicato al Portogallo: una regione che è legata alle sue tradizioni, ma anche aperta a nuovi fermenti: non solo Porto, ma anche vini bianchi di esemplare freschezza, i vinhos verdes.

Kim Marcus tenta la sua scelta di vini portoghesi (grandi rossi del Douro, poi Dão, Bairrada, Alentejo; i grandi fortificati).

Si continua con il Portogallo con le migliori tavole (di ristoranti) di Lisbona e con gli Chardonnay californiani del 2013, un’ottima annata , con vini densi e vibranti sia a Napa, he a Carneros, Santa Barbara e Sonoma.

“Radiant Brunello” è il titolo del servizio che segue, dedicato alla “classica” annata 2010.


Il migliore, per Bruce Sanderson, il Montosoli della Fattoria Altesino.

Si conclude, prima della Buying Guide, con un servizio su picnic all’isola di Hog, dove si allevano ostriche: naturalmente il menu proposto è tutto a base di ostriche.

Ed eccoci alla sezione delle rassegne di assaggi e consigli per comperare , la Buying Guide.

Due i vini (toscani) nelle sezioni dei vini più pregiati (Solaia e Casalferro 2011).

Un altro rosso toscano (il Casamatta di Bibi Graetz) tra i Best Values.

I vini italiani passati in rassegna questo mese: Friuli, Barbera piemontese, Puglia, Brunello, altri rossi toscani, una selezione di altri vini italiani di regioni varie.

Wine Spectator, vol. 40, no.5, July 31, 2015, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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