Serata finale de “il Trono di Vino”: un successo planetario3 min read

Si è celebrata ieri sera la più importante manifestazione enoica dell’anno, il Trono di Vino, che ogni anno premia a 360 gradi (qualcuno dice a 361° se non addirittura a 3600°) le migliori espressioni di questo grande mondo.

 

Le principali categorie premiate erano le seguenti.

 

Migliore manifestazione che premia i migliori vini,  miglior vino, miglior vino bianco, miglior vino bianco a pallini rossi, miglior vino rosso ma non troppo, miglior vino rosso pure troppo, miglior vino spumante metodo champenois, miglior spumante metodo charmat, miglior spumante metodo charmant (uno charmat molto elegante), miglior produttore, migliore produttrice, migliore famiglia produttrice, migliore famiglia produttrice con coniugi separati, miglior produttore amante della migliore produttrice, migliore produttrice amante di uno o più produttori, migliore azienda, migliore azienda che vorrebbe produrre vino,  miglior azienda emergente, miglior azienda emersa, miglior azienda affondata, migliore azienda per versamento sul conto della migliore manifestazione che da premi sul vino, miglior enologo, migliore enologa, miglior enologo gay o enolagay,  migliore enoteca, miglior negozio di scarpe (agli sponsor non si può dire di no) migliore sito internet sul vino, migliore giornalista enoico, migliore giornalista enoica, miglior giornalista ex aequo al primo ma pure al secondo e al terzo miglior giornalista enoico maschio e femmina (così altri 12 premi sono sicuri..), miglior giornale sul vino, miglior quotidiano cartaceo sul vino (non c’è, ma un premio non si nega a nessuno), miglior giornale sul vino online, miglior giornale sul vino offline, migliore grafico del vino, migliore grafica del vino, migliore gran fico e gran fica del vino (in collaborazione con you porn), migliore organizzatore di eventi sul vino, migliore moglie del migliore organizzatore di eventi sul vino (questo premio pare fosse già stato assegnato).

 

 

Naturalmente c’erano anche  le molte sottogategorie, sottosottocategorie e sottosottosottocategorie per un totale di 142.541 premi. Inutile dire che lo stadio olimpico (sede della manifestazione) era gremitissimo, ma vista la sua limitata capienza la coda dei premiandi usciva dallo stadio per arrivare fino sul raccordo anulare, dove si sono create code chilometriche, ma i disagi sono stati minimi grazie a chioschetti con prodotti di prima necessità, gestiti direttamente dagli organizzatori de “Il Trono di vino”.

 

 

Quindi la serata ha avuto un grandissimo successo, grazie anche ai moltissimi collegamenti televisivi nazionali ed internazionali. Erano presenti infatti la RAI (dalla rete 1 alla 457 esclusa la 17 perché porta male) Canale 5, Italia UNO, Garbatella TV, Testaccio News, Marzian Channel  e tutte le televisioni via cavolo (canali tematici sull’agroalimentare) del mondo.

 

Prima della serata si pensava che, per le note vicende, la manifestazione potesse avere minor successo, ma il fatto di premiare praticamente mezza Italia (facendogli anche pagare il biglietto d’ingresso) garantisce sempre e comunque la presenza non solo dei premiati ma dei parenti degli stessi, tanto da costringere gli organizzatori a richiedere al Vaticano Piazza San Pietro per organizzare la cena finale. Questa, in ossequio al nuovo modello instaurato da Papa Francesco, è stata molto spartana, a partire dal prezzo fissato in solo 1500 euro a persona (sconto del 3% per famiglie con più di 12 figli).

 

Ma in cosa consiste il tanto agognato premio? In realtà non viene rilasciato neanche lo straccio di un diploma ma ogni premiato deve salire sul palco, mettersi una corona  e sedere su un trono in vetro pieno di vino rosso (il vino cambia ogni anno). Lì, tra gli applausi del pubblico, viene scattata una foto che il premiato potrà poi ritirare pagando la modica cifra di 250 euro.

 

Come potete immaginare con questa procedura la premiazione rischia sempre di andare un po’ per le lunghe ed infatti molti dei premiati di quest’anno erano in attesa allo stadio dallo scorso anno. Mentre scriviamo le premiazioni stanno andando avanti e gli organizzatori pensano di concluderle prima dell’inizio del prossimo campionato di calcio, altrimenti gli ultimi non premiati saranno evangelicamente i primi il prossimo anno.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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