Non vorrei dirla con frasi fuori luogo alla Berlusconi, tipo “ I ristoranti sono pieni e non c’è un posto libero in aereo” ma l’aria di crisi, se c’era, è rimasta fuori dalle stanze dove la prima edizione di Grandi Langhe, manifestazione promossa dai Consorzi di Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, ha preso l’avvio.
Si respirava tutt’altra atmosfera, non dico ricca ma di “viva e moderata soddisfazione” per l’affluenza registrata e per come il Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero e l’Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero hanno saputo gestirne la logistica.
Una volta completata la procedura di iscrizione on-line infatti, si è presi in affettuosa consegna dall’ufficio turistico di Alba che provvede a tutto: dalla prenotazione dell’albergo all’assegnazione dei posti sulle navette che ogni mezz’ora facevano la spola tra le varie location della manifestazione per consentire di assaggiare e fare quanti più incontri possibile.
Non disponiamo ancora di dati ufficiali, ma per quanto riguarda l’affluenza si notava la forte presenza di orientali, scandinavi e russi, molti dei quali ho rivisto durante tutta la manifestazione. A proposito: è molto probabile che la futura cadenza di Grandi Langhe (ricordo che la manifestazione è riservata ai professionisti, buyer e giornalisti) sarà biennale, mentre sarebbe in “restyling” Nebbiolo Prima, l’evento dedicato alla stampa specializzata.
Tutto bene dunque? In linea di massima si: ad esempio ho riscontrato produttori affabili e sorridenti ed assaggiare i vini con loro è stato davvero piacevole. Vini che saranno poi presentati a Nebbiolo Prima (a questo punto però sarebbe meglio chiamarla “Nebbiolo quasi prima”) vedi Barolo 2009 e Barbaresco 2010.
Sulle location direi che non erano proprio il massimo, in alcune sale di Palazzo Martinengo a Monforte si crepava dal caldo e assaggiare vini a 22 gradi non è un assaggiare da “suooogno”. Bella invece la scelta di Canale nei locali dell’Enoteca del Roero, idem per Neive, bellissimo paese.
Un suggerimento per il futuro è quello di non mettere nella stessa giornata, a distanza di un’ora di navetta, vini di una denominazione ricca di appeal come Barbaresco e Roero Arneis. Per assaggiare i vini di una denominazione serve una giornata intera e potendo scegliere uno cosa fa? Facile, no?
L’altra pecca, si fa per dire, è che per la stampa dovrebbe essere prevista, se non l’ospitalità, almeno una sorta di tariffa agevolata per il soggiorno visto e considerato che i “giornalisti del vino” in Italia sono spesso free-lance che sperano poi di piazzare qualche pezzo.