Gavi 2014: in medio stat virtus!3 min read

Il 13 ottobre 2014 a Gavi si scatenò l’inferno sotto forma di una serie di bombe d’acqua, con conseguente alluvione  che rischiò di distruggere una bella fetta del paese e comunque provocò molti danni, per fortuna solo a cose e non alle persone.

 

L’alluvione fu purtroppo il modo “più coerente” per chiudere un’annata vendemmiale all’insegna delle continue piogge e dei conseguenti problemi sanitari nel vigneto.

 

Il Cortese è un uva dalla buccia resistente ma una vendemmia come quella del 2014 nessuno a Gavi (e in moltissime altre parti d’Italia) se la scorderà.

 

Per questo arrivando a Gavi per i nostri annuali assaggi non ci aspettavamo certo mirabilie ed eravamo pronti anche a “comprendere” i vini di  una vendemmia che per adesso ci ha dato pochissime soddisfazioni.

 

Alla fine dei salmi possiamo dire che il Gavi del 2014 ha… “contenuto i danni”, non presentando certo grandissimi vini ma una bella serie di prodotti di buon livello.

 

Ancora non  molto espressivi dal punto di vista olfattivo (e questa è una caratteristica dell’annata in molte parti d’Italia) e certamente la potenza non è quella delle annate migliori, ma l’equilibrata freschezza, quasi mai su punte spiacevolmente citriche, è una caratteristica che permetterà a questi vini di sviluppare con tranquillità le proprie caratteristiche e durare anche più dei canonici 2-3 anni.

 

Anche se alcuni vini si staccano per profondità gustativa e complessità dagli altri, andando a leggere i punteggi che presentano moltissimi vini tra 3 e 2.5 stelle, mi è venuto in mente il vecchio detto della scolastica medievale “In medio stat virtus”.

Gli antichi lo intendevano più nel senso che gli estremi erano comunque da evitare, ma a me piace vederlo come la conferma che in mezzo ai vini di questa denominazione c’è una gruppone sostanzioso di buoni prodotti che sicuramente 6-7 mesi di bottiglia non potranno che migliorare.

 

E che i Gavi possono migliorare col tempo lo dimostra anche il fatto che forse oggi come mai la denominazione gode di un successo commerciale notevole, che ha portato le cantine a svuotarsi anche se, in molti casi, per andare a riempire gli scaffali dei supermercati e degli ipermercati.

 

Sempre parlando di Gavi che invecchiano bene ci piace sottolineare “il coraggio” di un produttore che ha presentato un Gavi del 2002 (avete letto bene..2002)  messo in commercio soltanto adesso. Lo abbiamo assaggiato con attenzione particolare e alla fine siamo rimasti sorpresi dalla sua inaspettata longevità.

 

Longevità che sicuramente hanno diversi altri vini della denominazione e l’hanno dimostrata in diversi casi, per esempio quando alcuni anni fa organizzammo una degustazione di vecchie annate (vedi qui ).

 

Dato che quella degustazione venne organizzata ben 8 anni fa ci sembra giusto pensare di riproporla e quindi vi annunciamo che quando l’anno prossimo torneremo a Gavi chiederemo alle aziende anche una o due bottiglie di vecchie annate per confermare a noi e a tutti le caratteristiche di longevità del Cortese.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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