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VINerdìIGP: Trento DOC 1673 Rosé 2016, Cesarini Sforza
Sul primo spaghetto con le cozze decidiamo di stappare uno dei nostri Trento preferiti di un’ottima annata.
Sul primo spaghetto con le cozze decidiamo di stappare uno dei nostri Trento preferiti di un’ottima annata.
La punta dello Stivale è stato sempre un pontile di approdo da Oriente e da Sud del Mediterraneo per chi volesse proseguire la sua corsa alla ricerca di nuove terre.
Solo nelle migliori annate e la 2016 lo fu: viva, giovanile, finale preciso e lunghissimo.
Tra Ostuni e l’Adriatico c’è la contrada Conca d’Oro. Villa Agreste è il riferimento di questo territorio segnato dalla presenza di centinaia di ulivi millenari
Era l’ormai lontanissimo 1993 quando ebbi occasione, proprio nella cantina di Roberto e Generoso Di Meo, di provare dei vini bianchi dimenticati da alcuni anni.
Figlio di una visione moderna e illuminata della viticultura che rispetta la terra.
Nel gennaio 2015 Antoine Gaita ci lasciò per sempre. Ancora oggi, a distanza di quasi dieci anni, possiamo godere dei suoi ragionamenti sul vino.
Bere il Lupicaia 2001 è dunque una sensazione straniante: siamo in un’altra epoca, non esistevano i social, decisamente rassicurante e conforme ai canoni produttivi degli anni ’90
Non importa il vitigno, sui tempi lunghi i bianchi irpini regalano sempre grandi soddisfazioni.
I produttori storici che hanno avuto la capacità di aggiornarsi e rinnovarsi costituiscono un vero e proprio benchmark per le denominazioni in cui operano.