Winesurf compie 15 anni: Giovanni Solaroli ci racconta i suoi 102 min read

Il tema degli anniversari o dei compleanni per scriverci un articolo è piuttosto ostico per uno come me, condannato a ricordare tutto. All’età di un anno caddi dal seggiolone e per un altro anno non tentai più di camminare, gattonando fino a consumarmi le ginocchia. A 6 anni venni spinto giù da un muretto e mi ruppi il braccio destro: 60 gg di ospedale con un ferro infisso nel gomito. A 14 anni conobbi “Palmina” la mia prima fidanzata, solo per citarne qualcuna.

Perciò scegliere qualcosa è già di per sé un evento memorabile, ma quando si celebra il 15° anniversario di Winesurf bisogna stare sul seminato, disincrostando e mettendo ordine nell’archivio per poter poi estrarre qualcosa, ammesso di riuscirci.

Ma cominciamo dall’inizio. Difficile dimenticare il primo incontro con Carlo Macchi, propiziato da Pasquale Porcelli, cognato di un caro amico e collega di lavoro: nella hall di un Hotel usuale ritrovo per coppie clandestine e agenti di commercio. Scambiammo poche battute e le basi del mio ingaggio vennero gettate.

Oggi, dopo una decina di anni dal mio ingresso, posso dire che Winesurf mi ha fatto diventare ricco. Ricco di esperienze umane, di relazioni autentiche seppur sporadiche, di correttezza e rispetto e anche di buoni sentimenti assortiti e di varia natura.

Gli episodi in cui mi sono sentito orgoglioso di appartenere a questo gruppo sono tanti, come quello dell’accoglienza nella cantina di Two Hands Wines a Marananga, Sud Australia, manco fossi stato nipote di Robert Parker, o quello riservatomi da Abrie Beeslaar della cantina Kanonkop di Stellenbosch come inviato dello “Stunning Italian website Winesurf”.

E come non ricordare le bellissime accoglienze a Winexpò e ai Grands Jours de Bourgogne grazie al Pass Stampa ottenuto tramite Winesurf. I Grands Jours sono stati indimenticabili, per due volte ho avuto il privilegio di essere invitato alla Soirée di Degustazione e Cena di Gala al Clos de Vougeot organizzata dall’Union des Maison de Vins de Bourgogne.

Pure indimenticabili sono stati gli incontri con i produttori di Montalcino, durante Benvenuto Brunello e le tante visite alle Cantine nel Chianti Classico, una zona a me particolarmente cara. Non c’è, dunque, un evento singolo o speciale che voglio celebrare, o una persona particolare che voglio ricordare ma la somma di tutti gli eventi e di tutte le persone incontrate, presenti e non più presenti.

Winesurf è un microcosmo che per varie ragioni dovrebbe essere tutelato perché è un modello a rischio di estinzione, una specie di luogo “Marxista” dove “Ognuno secondo le sue capacità e a ognuno secondo i suoi bisogni, ma senza esagerare con gli stipendi”.

 

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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