Vino Naturale. La Comunità Europea NON ha detto che il termine “è fuorviante”1 min read

Non mi diverto certo ad andare a fare le pulci all’Unione Italiana Vini e tantomeno non ho la minima intenzione di portare acqua alla causa del vino naturale ma devo intervenire su un comunicato stampa UIV che recita “Vino Naturale: per Bruxelles “vino naturale” in etichetta è ingannevole”.

Questo comunicato è stato ripreso da più parti, spesso solo per continuare l’eterna diatriba sul concetto di vino naturale, ma purtroppo nessuno si è preso la briga di andare a leggere e di tradurre per intero la lettera che Wolfgang Burtscher, Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale ha inviato a Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del CEEV  (Comité Européen des Entreprises Vins).

La lettera, che si può trovare qui, al contrario di quanto sbandierato, non emette alcuna sentenza sul concetto di “vino naturale” ne tantomeno lo bolla definitivamente come un qualcosa di fuorviante.

L’unica cosa che ammette è che questo problema non è mai stato posto prima a livello ufficiale e richiede un’attenta considerazione.

Tutto il resto della lettera è un domandarsi SE i termini “naturale” e “metodo naturale” possano essere  “potenzialmente fuorvianti”.

Quindi in questa lettera al contrario di tutti i titoli che sono usciti in queste ore, la Comunità Europea non afferma  che il termine “naturale” è  fuorviante, ma si domanda solo se e come possa eventualmente esserlo.

Mi sembra ci sia una bella differenza da quello che è stato sbandierato nelle ultime ore e forse, ripeto, prima di sparare titoli e conseguenti dibattiti bisognerebbe informarsi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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