Non mi diverto certo ad andare a fare le pulci all’Unione Italiana Vini e tantomeno non ho la minima intenzione di portare acqua alla causa del vino naturale ma devo intervenire su un comunicato stampa UIV che recita “Vino Naturale: per Bruxelles “vino naturale” in etichetta è ingannevole”.
Questo comunicato è stato ripreso da più parti, spesso solo per continuare l’eterna diatriba sul concetto di vino naturale, ma purtroppo nessuno si è preso la briga di andare a leggere e di tradurre per intero la lettera che Wolfgang Burtscher, Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale ha inviato a Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins).
La lettera, che si può trovare qui, al contrario di quanto sbandierato, non emette alcuna sentenza sul concetto di “vino naturale” ne tantomeno lo bolla definitivamente come un qualcosa di fuorviante.
L’unica cosa che ammette è che questo problema non è mai stato posto prima a livello ufficiale e richiede un’attenta considerazione.
Tutto il resto della lettera è un domandarsi SE i termini “naturale” e “metodo naturale” possano essere “potenzialmente fuorvianti”.
Quindi in questa lettera al contrario di tutti i titoli che sono usciti in queste ore, la Comunità Europea non afferma che il termine “naturale” è fuorviante, ma si domanda solo se e come possa eventualmente esserlo.
Mi sembra ci sia una bella differenza da quello che è stato sbandierato nelle ultime ore e forse, ripeto, prima di sparare titoli e conseguenti dibattiti bisognerebbe informarsi.