La notizia è di qualche mese ma l’ho vista solo adesso. Gli ideatori della trasmissione belga On n’est pas des pigeons (Non siamo dei piccioni ) hanno inviato a Gilbert&Gaillard, che è sia un concorso internazionale, che una guida vini e un giornale online, un vino di scarsissimo valore e di bassissimo prezzo (2.5 euro nella catena di supermercati Delhaize) per essere valutato nel loro concorso. Il vino però era stato preventivamente travasato in una bottiglia importante a cui avevano messo un’etichetta molto più bella e di impatto. Il nome fittizio del vino era Côtes de Sambre e Meuse Chateau Colombier.
Partecipare al concorso è risultato semplicissimo: è bastato pagare, tra analisi e iscrizione nemmeno 100 euro e così il vino, degustato dai giudici del concorso, ha ottenuto addirittura la medaglia d’oro con questo commento “Colore rosso granato brillante. Naso timido che unisce frutta con nocciolo, ribes e rovere discreto. Palato suadente, nervoso e ricco con sentori giovani e puliti che promettono una bella complessità. Evoluzione su spezie pregiate e un tocco di fuliggine. Molto interessante”.
A questo punto bisogna precisare con il Concorso Internazionale Gilbert&Gaillard, dato che ha sede ad Hong Kong, non è fra quelli che rispettano la legge francese che regolamenta con precisione i concorsi. Aggiungo che in Francia ci sono ben 120 concorsi enologici ufficiali e questo è un dato, per me, allarmante.
Magari quelli seri e importanti sono pochissimi ma ogni tanto mi capitano bottiglie con “pecette” dorate di questo o quel concorso e sinceramente non mi fanno impazzire.
Ma in questa notizia si può sguazzare per parlare male di concorsi, guide, degustatori, sommeliers, esperti o presunti tali ma sarebbe troppo facile. Meglio spostarsi su un tema che ci sta particolarmente a cuore, quello del packaging fuorviante e delle bottiglie pesanti.
Nei concorsi (almeno si spera) le bottiglie sono bendate ma una bella etichetta e una bottiglia pesante fanno lievitare sempre il consenso del consumatore verso prodotti che “si vestono bene”. La domanda è la seguente: acquistando una bella bottiglia pesante siamo sicuri di acquistare anche un buon vino o invece la veste grafica in generale è uno “specchietto per i piccioni”?
Inoltre ormai lo sanno anche i piccioni (appunto) che la maggior fonte di emissione di CO2 in una cantina è dovuta alle bottiglie e all’imbottigliamento e quindi per inquinare meno basta fare una cosa semplice: usare bottiglie più leggere, meglio se tra 350 e 450 grammi.
Speriamo che i consumatori inizino a capire che bottiglia pesante quasi sempre non identifica un buon vino, anzi: per dirla con la trasmissione belga On n’est pas des pigeons?