Un Sauvignon ci dividerà: Sancerre L’Authentique 2015, Thomas-Labaille1 min read

Il Sauvignon Blanc è un vitigno divisivo, o ti piace per i suoi forti profumi acri che spesso si percepiscono in certi vicoli bui e nascosti frequentati dai gatti, oppure te ne discosti per gli stessi motivi.

In realtà la gamma aromatica dei Sauvignon Blanc è molto più ampia e complessa da decifrare. Basta confrontare un Marlborough Sauvignon Blanc di Cloudy Bay, icona di questo vitigno prodotto nel nuovo mondo, con un Sancerre ottenuto dallo stesso ceppo nella valle della Loira: non potrebbero esistere due vini più differenti tra di loro.

Il Sancerre di Thomas-Labaille “L’Authentique” è prodotto nel piccolo comune di Chavignol, a poco più di 100 km dalla ben più nota Chablis. Il Sancerre è per la maggior parte bianco ma può essere anche rosso e rosé, ottenuti dal Pinot Nero. L’Authentique è il Sancerre base della gamma aziendale(ne produce altri tre) ma quattro mesi “sur lies” lo ingrassano a sufficienza per smorzarne gli aspetti vegetali e darne un’impronta più elegante e raffinata che si traduce in un bel mix di agrumi ed erbe aromatiche.

Alla beva si rivela un vino sostanzioso, maturo e ben bilanciato nell’apporto salino del finale, cui manca appena un filo di freschezza acida. Morbido e piacione, insomma un vino “really curvy”.

Il prezzo più basso lo trovate nello store di Rolf Kaspar (se ne ha ancora) a meno di 20 euro.

Thomas-Labaille, Route de Chavignol 18300. Sancerre

 

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


LEGGI ANCHE