Un produttore di vetro pubblicizza bottiglie perché leggere. Un bel passo avanti!1 min read

Mi ha fatto molto piacere trovare su Facebook un post di un produttore di vetri che pubblicizza la sua nuova linea di bottiglie leggere. La pubblicità punta in primo luogo sulla parola “Leggera” poi sul fatto che pesa solo 450 grammi e infine conclude che “Oggi la leggerezza può essere sinonimo di prestigio”.

Che dire di più? Da quando quasi venti anni fa iniziammo a parlare di bottiglie pesanti, inutilmente pesanti, che inquinano immettendo molta più CO2 del normale nell’ atmosfera, sono stati fatti tanti passi avanti. Siamo passati dal disinteresse totale e all’essere quasi presi in giro (“Ma voi pesate le bottiglie perché credete ci sia meno vino dentro?”) all’essere considerati ma snobbati perché alla fine comanda il mercato, sino ad arrivare ad oggi dove molti produttori adottano una bottiglia leggera su una linea per dimostrare la buona fede e poi sul resto della produzione usano bottiglie da 700-800 grammi e oltre.

Solo poche cantine (ma sono sempre di più) usano solo vetro leggero, diciamo sotto i 500 grammi, ma rispetto a quando siamo partiti i passi avanti sono stati molti.

E questo di oggi, di pubblicizzare una bottiglia puntando sul fatto che è leggera è un ulteriore passo avanti. Per questo facciamo nome e cognome del produttore, sperando che molti altri suoi colleghi puntino con decisione sulle bottiglie leggere, convincendo così tanti vignaioli che l’importante è quello che c’è dentro alla bottiglia, non fuori.

Questo il link dell’azienda da poter visualizzare www.grupposaida.it

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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