Umbria IGT Malbec 2020, Santo Iolo1 min read

Di questo vino mi hanno attratto, fra altri monovitigni più prevedibili che l’azienda offre, sia la scelta in purezza di un’uva comunque rara sul suolo italiano, sia l’assenza di contatto col legno nel percorso in cantina che sembra invece predominare nelle versioni internazionali. Non da meno il territorio in cui nasce, lontano dai riflettori: colline ricche di sedimenti marini dell’Umbria meridionale, tra il Rietino e il Viterbese.

Il vino si è rivelato un varietale schietto, a partire dalla veste molto scura e giovanile. Sotto il naso fa partire un piccolo razzo a tre stadi, floreale-fruttato-minerale. Il sorso è scorrevole e sapido, setoso e caldo, con lascito finale piacevolmente asciutto e ancora aromatico. Gli avrei dato meno dell’età che ha e d’altro canto non riesco ad azzardarne un futuro. Va proprio bene così.

18€ online o, meglio, presso il bell’agriturismo dove in giardino si incontrano galline e tacchini in libertà in compagnia di un asinello.

Alessandro Bosticco

Sono decenni che sbevazza impersonando il ruolo del sommelier, della guida enogastronomica, del giornalista e più recentemente del docente di degustazione. Quest’ultimo mestiere gli ha permesso di allargare il gioco agli alimenti e bevande più disparati: ne approfitta per assaggiare di tutto con ingordigia di fronte ad allievi perplessi, e intanto viene chiamato “professore” in ambienti universitari senza avere nemmeno una laurea. Millantando una particolare conoscenza degli extravergini è consulente della Nasa alla ricerca della formula ideale per l’emulsione vino-olio in assenza di gravità.


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