Tre giornate del Sangiovese2 min read

Gli storici del vino archivieranno questo periodo come uno dei più bui che si possa ricordare;le vendite di vino ristagnano, lo spauracchio dei controlli sui livelli di alcolicità nel sangue agisce come un deterrente sui consumi e il mondo rischia di essere sommerso da un eccesso di produzione. Ciononostante il vigneto mondiale aumenta di superficie e le grandi aziende delle nazioni più storiche, Francia e Italia in testa, cercano nuove opportunità di insediamento  nei paesi in via di sviluppo. Uno sbarco per produrre a costi inferiori, ma anche per creare in loco i nuovi consumatori di domani. Chissà, forse è una efficace exit-strategy dalla  crisi, quella di produrre in India e Cina e poi vendere in Europa e negli USA. Per ora l’unico dato certo è che gli stock di vino a livello mondiale sono in aumento e, per quanti sforzi si compiano, non si vede una via percorribile per alleggerire queste ingenti “scorte”. Vedremo.  

In questa situazione di  generale mancanza di prospettive e di idee efficaci, ci sono alcune aree che invece paiono godere di una inversione di tendenza, o quantomeno di un notevole risveglio di interesse, il che è, se non altro, indice di vitalità.  Uno di questi è il Sangiovese di Romagna che nei prossimi giorni, tra Venerdì 3 e Domenica 5 settembre, sarà al centro di un paio di appuntamenti fortemente voluti dagli intraprendenti produttori di due delle zone più storiche del nostro territorio.
A Predappio, una delle culle storiche del Sangiovese, dal 3 al 5 ci sarà la tre giorni dedicata al vitigno, (http://www.comune.predappio.fo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=163) un evento, giunto alla quinta edizione, che prevede un ricco calendario di degustazioni, musica e convegni.

Sabato 5, a Bertinoro, nel contesto della tradizionale Festa dell’Ospitalità, (http://www.comune.bertinoro.fo.it/turismo/eventi.asp) si cercherà di approfondire il significato della nuova menzione geografiche  aggiuntiva, “Bertinoro” prevista dal disciplinare di produzione. Dibattito e convegni con la partecipazione di autorità e degustazione guidata dei Sangiovese di questo unico e particolare territorio romagnolo.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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