La testa di una statua etrusca di Dioniso, il dio greco del vino e della natura, è il simbolo di Caiarossa.
Nel cuore della macchia mediterranea, sulle colline di Riparbella, l’azienda segue i principi dell’agricoltura biodinamica e biologica fin dalla sua nascita nel 1998.
La tenuta, di proprietà della famiglia Albada Jelgersma dal 2004, che possiede anche due “cosucce” nel Medoc come Château Giscours e Château du Tertre, conta oggi 100 ettari di terreni, suddivisi in 40 ettari di vigneti, 34 ettari di bosco, 20 ettari di seminativo e 6 ettari di oliveti.
Ho assaggiato l’Igt 2021 durante la presentazione dell’Associazione Vignaioli Colline di Riparbella, otto aziende che si sono unite per promuovere e comunicare il territorio vitivinicolo sulla costa toscana delimitato a sud dal fiume Cecina e a nord dalle pendici del Monte Vitalba.

Caiarossa 2021 è frutto dell’assemblaggio delle 7 uve: 30% syrah, 20% cabernet franc, 16% merlot, 16% cabernet sauvignon, 10% sangiovese, 6% petit verdot, 2% grenache.
La vendemmia inizia con il Merlot per concludersi con il Petit Verdot nel mese di settembre. Le varietà vengono vinificate separatamente in troncoconici di legno e vasche di cemento. Dopo la fermentazione malolattica il vino viene assemblato e affinato in barriques di rovere francese per circa 14 mesi nella cantina realizzata traendo ispirazione dai principi del Feng Shui.
Colore rosso rubino intenso, al naso si presenta di grande piacevolezza con sentori di frutta matura e lievi note di spezie. Al palato si dimostra vino di carattere, di spiccata freschezza, con tannini bilanciati e morbidi. Finale lungo.