Il 2004 di Cacchiano è veramente la quintessenza di questo vino particolare: profumatissimo, in bocca entra asciutto e poi si apre alla dolcezza con una lunghezza gustativa incredibile. La scheda potrebbe essere di una sola riga: “Quasi impossibile fare un vinsanto più buono!”.
Prima di parlare dei vini due parole sulla situazione generale, con da una parte gli strascichi del caso-bluff del secolo, alias “sauvignon connection” e dall’altra la ormai, sembra irreversibile, “glerizzazione” del Friuli. Visto che presenteremo i risultati delle degustazioni in due volte, tratteremo questi due argomenti separatamente, in modo da dargli il giusto spazio.
Durante la lettura è consentito ogni strumento di fisiologica distrazione: battito ritmico del piede, nevrotica rotazione dell’anello o agitazione a farfalla della penna tra pollice e indice. Contestualmente, piccoli morsi di buon cioccolato fondente, alternando l’ascolto di Roberto Vecchioni e di Jim Morrison, con un “quanto basta” di Vinicio Capossela.
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