Summa: una somma qualitativa che non vuole più crescere3 min read

Anche in questa edizione Summa si è confermata un’ottima manifestazione, dove i produttori riescono a ben comunicare i loro vini. Helena Lageder mi racconta che la manifestazione ebbe inizio 28 anni fa dall’esigenza di Alois di trovare tempi e modi giusti per mettersi in contatto con i buyer.

In occasione del Vinitaly e non riuscendo in tale evento a comunicare in maniera ottimale con i potenziali clienti, l’azienda iniziò ad organizzare dei transfer per portarli in azienda, location ottimale per poter parlare sia dei loro progetti sia dei vini.

Nel giro di pochi anni questa situazione intima venne ampliata ad amici-produttori francesi e tedeschi, per creare un progetto di condivisione e comunicazione enologica secondo criteri precisi come agricoltura biologica, biodinamica o in conversione e innovazione, all’insegna della qualità e della sostenibilità. Da questo è nato il nome Summa che simboleggia proprio la somma dei produttori che seguono la stessa filosofia in amicizia e fiducia.

Arrivati all’edizione 2024 si contano 115 produttori provenienti da 9 Paesi, invitati dalla famiglia Lageder dopo averli attentamente selezionati da una lista d’attesa (sempre più lunga). Una trentina di produttori vengono annualmente sostituiti, un ricambio che garantisca visibilità ad aziende diverse. L’essere biodinamici non è una condizione sine qua non, ma l’attenzione a qualità e sostenibilità è imprescindibile. 

Una due giorni che vede circa 2600 visitatori, con sold out già molti giorni prima dell’evento. La percezione degli espositori è che il pubblico che proviene da molti Paesi (Svizzera,Germania, Austria, Italia, Giappone, America) sia formato per la prevalenza da professionisti, importatori, ristoratori di alto livello, enotecari, sempre più attenti.

Molta attenzione anche alla stampa (carta stampata ma anche digitale) che vede 200 accreditati, da quest’anno invitati direttamente dagli organizzatori, non più affidandosi ad agenzie esterne per ridurre al minimo intermediari. 

Chiedo a Helena che cosa si potrebbe ancora prevedere nel futuro di Summa e lei, dicendosi molto soddisfatta, ammette che per questioni logistiche la manifestazione non può crescere ulteriormente. Loro desiderano rimanere legati alle loro radici, nel piccolo borgo dove l’azienda Lageder ha sede, circondati dal verde dei loro vigneti, che da quest’anno sono al 100% biodinamici anche per le uve dei loro conferitori. Nel futuro vi sarà ancora una maggiore attenzione al dettaglio, curando ancor più maniacalmente l’organizzazione e la selezione dell’offerta.

Una manifestazione che si distingue proprio per questa gestione intimistica in tutte le sue sfaccettature, che il partecipante arriva a cogliere e ad apprezzare rispetto alle altre innumerevoli proposte.

L’obiettivo unico e assoluto è preservare la qualità del tempo nelle relazioni umane e non solo la presentazione di prodotti realizzati nel rispetto della natura.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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