Sonoma con le sue wineries storiche, gli hotel, i ristoranti è il tema principale di questo primo (ne escono due ogni anno) numero di giugno di Wine Spectator . Altri argomenti: la California dopo gli incendi, global sparklers, Sud Africa da comprare, annata 2008 in Oregon.
Si comincia con Sonoma: andare aventi dopo gli incendi dell’ottobre 2017. Kim Marcus e Anna Worobiec tracciano un quadro della situazione a quasi un anno dal great fire che ha devastato le vigne californiane, raccogliendo le testimonianze dei produttori.
Poi Tim Fish descrive l’anima di Sonoma: Healdsburg, con le vicine vigne dell’Alexander Valley. Nell’articolo sono riportati gli indirizzi più interessanti per il cibo e il vino e le wineries da visitare. Un articolo di Aaron Romano e Augustus Weed parla subito dopo più ampiamente della Sonoma Valley, il paese “del cuore”. Anche qui sono elencati e descritti gli alberghi, le cantine , i caffè da non mancare.
Dopo un breve articolo dedicato alle bollicine “globali” con un buon rapporto qualità/prezzo, nel quale , per quanto riguarda gli spumanti italiani, il Prosecco la fa da padrone, con ben 5 segnalazioni su 10, si torna in California per un denso report sui Sauvignon blanc di quel territorio: stile e sostanza, intitola Anna Worobiec, che incorona, con 93/100 un Sauvignon blanc della Russian River Valley, di Merry Edwards del 2016, e il Fumé Blanc della Kalon Vineyard Reserve 2015 di Mondavi come top wines.
James Molesworth ci porta invece in Sud Africa, dove, nonostante l’ottima qualità, si stenta a raggiungere un’audience più ampia. Dopo un eccellente millesimo 2015, maggiori sono state le difficoltà della vendemmia del 2016, troppo calda e secca , che ha provocato un certo squilibrio tra maturità zuccherina e fenolica. Tra i suoi assaggi spiccano un Sémillon della Famiglia Sadie, il Kokerboom Olifants River 2016, con 96/100, e (con lo stesso punteggio) un blend a base di chenin blanc dello stesso produttore , il ‘T Voetpad Swartland 2016.
Per inciso la famiglia Sadie conquista anche il terzo posto e altri quattro tra i primi dieci. Siamo intanto arrivati alla Buying Guide, nella quale i nostri Brunelli 2013 occupano quasi per metà i posti nelle vetrine dei vini più prestigiosi: Canalicchio di Sopra , Lisini e Ciacci Piccolomini tra gli Highly Recommended e Altesino e Tenuta Nuova di Casanova di Neri tra i Collectibles.
Nella Retrospettiva , incorporata tra le rubriche di GrapeVine, si parla della vendemmia 2008 in Oregon. A dieci anni da essa, i Pinot Noir si mostrano ancora perfettamente vitali e in sé: sette di essi raggiungono o superano i 95 punti. Al vertice la Cuvée 2008 di Maysara (Mc Minnville) e quella di Soter (Yamhill-Carlton Discrict). Si chiude con il Perfect Match: black bass (persico trota) e Pinot bianco dell’Oregon, secondo Andrea Reusing.
Che cosa resta? L’editoriale di Shanken e Matthews (Sonoma guarda avanti), le lettere dei lettori, le rubriche di GrapeVine : le notizie (frodi del vino in Francia), la scienza (lo spettro della contaminazione da fumo, dopo gli incendi),gli olii,i viaggi, i formaggi, il cioccolato, lo shopper. Naturalmente i columnists: Laube , sul lato oscuro della Napa (il conflitto tra preservazionisti e la spinta all’espansione), e Kramer (che cosa fa di un vino un grande vino? Quanto conta la capacità di evolvere cambiando?).