Serra del Prete: Aglianico di montagna, il gusto ci guadagna!1 min read

In attesa che la Docg dell’Aglianico dispieghi i suoi effetti, “accontentiamoci”, si fa per dire, di questa piccola chicca proveniente dai vigneti di Maschito, che per qualità dei terreni, esposizione ed altitudine è sempre stato considerato uno dei territori più vocati del Vulture.

Se nelle zone più basse di Venosa e Lavello l’Aglianico si propone con più immediatezza ed in quelle più alte, più marcatamente vulcaniche, si esprime con sostenuta tannicità ed acidità, spesso con risvolti sapido-minerali, in quel di Maschito, a 550 metri, i vini sono caratterizzati da equilibrata struttura ed elegante intensità olfattiva.

Sugli appena tre ettari vitati la giovane Elisabetta Musto Carmelitano, coinvolgendo tutta la famiglia, ha investito molto per il suo futuro e visti i risultati raggiunti in appena tre vendemmie, crediamo sarà sicuramente roseo.

Il Serra del Prete è vino, ottenuto da uve coltivate biologicamente da vigneti di 45 anni, che non subisce né chiarifiche né filtrazioni, non fa legno e si affina in inox per 10 mesi.

Profumi di frutti neri permeati da note di liquirizia. In bocca netta la sensazione speziata (tabacco e pepe).

La calibrata acidità assicura una beva di gran piacere.

Trama tannica fitta e di qualità.

Un vino di territorio, che mostra tutto il potenziale di questo grande vitigno del sud.

Si lascerà bere ancora per tanti anni senza alcun problema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serra del Prete 2008

Aglianico del Vulture DOC

Az. Musto Carmelitano

Tel. 097 233312

Uvaggio: Aglianico

Prezzo: 10 €

 

 

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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