Sassicaia: 21 annate a confronto (seconda parte)5 min read

2000

 

Annata discreta. Le temperature sono sempre rimaste nelle medie stagionali favorendo quindi una maturazione ottimale delle uve. L’annata non sorprende: si presenta sporco al naso, poco elegante, piuttosto scomposto e disarmonico. Delude sia al naso che in bocca. Poco “maturo”, è sicuramente espressione di un’annata sufficiente.

 

2001

 

Annata quasi simile alla 2000 per la media delle temperature. Estate poco piovosa con una maturazione perfetta delle uve. Al naso sembra voler prorompere, la tostatura del legno predomina sul vino senza però involgarirlo. L’entrata esplosiva in bocca viene arrestata dall’irruenza dei tannini ancora scomposti ed eccessivamente vivaci.

2002

 

Annata poco fortunata che ha avuto come conseguenza maturazioni non equilibrate e acidità piuttosto scomposte. Il vino appare un po’ fuori dagli schemi, semplice, corto. La frutta viene mitigata da sentori di erbe officinali, note riconducibili alla sansa, alla pasta di olive. Poco fine ed elegante. I tannini sono sicuramente più morbidi rispetto le annate precedenti, e forse, per mitigare le eccessive acidità, sono stati adottati dei protocolli di vinificazione volti ad abbassarle, con conseguente appiattimento del quadro acido. Nel complesso non un grande vino, piuttosto marginale.

 

2003

Temperature e pioggia nelle medie stagionali sino a fine maggio. L’estate calda e secca ha costituito il buon presupposto per una buona vendemmia. Pulizia al naso e in bocca in fase retrolfattiva. I tannini morbidi e vellutati, una sapidità quasi eccessiva se paragonata alle annate precedenti. Note di frutta cotta al naso, quasi eccessive. Tuttavia l’eleganza con cui si presenta ne ridisegna i contorni.

 


2004

 

L’annata si presenta come la compensazione tra le ultime 2: piogge e caldo nella giusta misura. Uve sane, mai sotto stress idrico. Buone escursioni termiche tra il giorno e la notte. Tuttavia il vino si presenta ancora non convincente con una componente alcolica che copre tutto il resto svilendone l’eleganza. Manca di completezza e forse il momento più giusto per poterlo degustare è già passato. Ci sono note verdi che vanno a stridere con le note speziate.

 

2005

 

Estate fresca con conseguente rallentamento nella maturazione delle uve. Il vino si presenta in tutta la sua eleganza: note di cioccolato sottolineato da more sotto spirito. Finale lungo, pulito, i sentori percepiti al naso vengono ripercorsi in fase retrolfattiva. Sicuramente un riscatto rispetto le precedenti annate un po’ sfortunate da un punto di vista climatico. Un grande vino che può tranquillamente affinarsi in bottiglia ancora per molto tempo.

 

2006

 

L’annata è stata caratterizzata da un germogliamento regolare. Periodi piovosi durante il periodo dell’impollinazione hanno tuttavia interferito sull’allegagione. L’estate calda ha poi avuto come conseguenza la maturazione precoce delle uve. Questo non ha tuttavia inficiato sulla qualità finale che si esprime ancora oggi nel prodotto assaggiato. Fine ed elegante, si manifesta in tutta la sua possenza. Al naso note di spezie dolci, di tabacco, in bocca lungo, i tannini sono morbidi e vellutati, note di ribes e more che ritornano dopo averlo degustato.

 

2007

 

Annata un po’ particolare. Le temperature piuttosto miti hanno anticipato il periodo del germogliamento; nonostante la piovosità discreta si sono tuttavia manifestati fenomeni di notevole intensità. Un luglio caldo tuttavia alternato a periodi alquanto freschi. Forse è ancora presto per poterlo degustare, convince poco soprattutto al naso. Chiuso inizialmente, dopo diversi minuti dall’apertura non si presenta comunque pulito, ma presenta spigolosità poco eleganti. Migliora in bocca, ma non c’è effettiva corrispondenza con il naso. Aspetteremo per riassaggiarlo.

 

2008

 

Inverno e primavera con temperature al di sotto delle medie stagionali e con periodi caratterizzati da abbondanti piovosità. L’estate tuttavia asciutta ma non eccessivamente calda, ha comunque caratterizzata una maturità delle uve quasi nella norma. Annata sfortunata, si sente al naso e in bocca: metallico, medicinale, note balsamiche che esulano dall’eleganza del Sassicaia. Nonostante il tappo fosse in perfette condizioni, si può ipotizzare una scarsa tenuta. In bocca delude, corto, finale amaro.

 

2009

 

Annata con un inverno rigido seguito da una primavera piovosa. Il periodo estivo si è invece presentato ottimale con temperature piuttosto calde rispetto le medie stagionali. Grande vino: fruttato, pulito ed elegante. I tannini scalpitano ancora, ma è loro concesso vista la giovane età. La beva è sorprendente, si allarga in bocca, finale elegante e lunghissimo. Non stanca, ottima freschezza che si armonizza con il resto dei componenti. Destinato a crescere, destinato a evolvere e sorprendere.

 

Non tutte le annate possono essere fortunate. La grandezza del Sassicaia sta nel fatto che non è assolutamente un vino standardizzato. Se così fosse avremmo un vino quasi uguale tutti gli anni solo con evoluzioni diverse. Il Sassicaia trae esperienza dall’annata, si arricchisce delle stagioni, porta con se la storia di un territorio e di una tradizione.

Una grande annata è tale nel momento in cui si realizza il momento giusto per poterla degustare e rimane grande, pur con le naturali evoluzioni, per un numero imprecisato di anni. Smette di esserlo quando raggiunge e oltrepassa il momento di non ritorno, il limite invisibile e non profetizzabile del tempo. Nelle menti, nei cuori e nei palati di chi ha avuto la possibilità di degustarle resterà sempre e comunque una grande annata.

Occorre godere solo ed esclusivamente del momento in cui un vino riesce a esprimersi in tutta la sua grandezza. Ma come si fa a conoscere “il momento giusto”? Qualche risposta ci sarebbe…ma perché rovinare la suspense?

Simona Migliore

Siciliana DOC, nasce a Vittoria, patria del famoso Cerasuolo. La formazione umanistica viene arricchita dei profumi delle vendemmie siciliane grazie alla collaborazione con un’azienda vitivinicola siciliana. Non beveva ancora e non aveva assolutamente idea di cosa il meraviglioso mondo del vino e della gastronomia celassero!!!

La curiosità per il mondo del vino cresce al punto da spingerla a lasciare la Sicilia. Frequenta il mondo AIS, ma decide di sposare i principi e i metodi dell’Onav. Si diletta a “parlar scrivendo” bene o male dei posti in cui si ferma a mangiare e degustare. Esperta degustatrice, Donna del Vino, esperta di analisi sensoriale, collabora con enti, consorzi e aziende vitivinicole…da qualche anno è entrata nel mondo degli Artigiani Birrai del FVG.

Nel 2009 viene adottata da Winesurf, giornale per il quale, ispirazione permettendo, scrive e degusta senza smettere mai di imparare.


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