Quando la vite va dal parrucchiere3 min read

Con un certo anticipo rispetto alle ultime annate la maggior parte delle zone viticole rilevano che ormai la vite si trova a ridosso della fase di fioritura e mediamente si parla di almeno dieci giorni di anticipo nei confronti dell’anno scorso.

La vite allo stato spontaneo tende a crescere in tutte le direzioni, non badando troppo alla sua struttura di sostegno, come avviene invece nella maggior parte delle altre piante arboree: questo da un bel da fare a chi deve lavorare nel vigneto!!
Accade così che contemporaneamente vegetino un grandissimo numero di germogli che sovente, quando non ce la fanno a raggiungere un sostegno a cui aggrapparsi con i viticci (quasi tipo Willy il Coyote che perde la presa per un soffio….) reclinano l’apice e proseguono il loro sviluppo più lentamente ed in direzione orizzontale. I germogli che invece saranno riusciti ad aggrapparsi ed a mantenere la loro posizione verticale, cresceranno più rapidamente e con maggior vigore.
La vite risente così molto dell’orientamento di crescita dei suoi apici vegetativi e ciò li seleziona e differenzia, conferendo ad alcuni il ruolo prioritario di colonizzatori di  nuove altezze e spazi ed ad altri quello di costituire la ricca massa vegetativa di cui la pianta necessita. Tutto ciò è possibile osservarlo bene sulle viti di grandi dimensioni allo stato spontaneo. Nella ricchezza della chioma e nell’elevato numero dei germogli si definisce un equilibrio stabile sancito dalle varie regole fisiologiche che governano il portamento di tutte le specie arboree.
Il mese di maggio è un periodo molto intenso per lo sviluppo dei germogli, e la vegetazione dovrebbe subire degli interventi di contenimento, affinché la massa verde del filare non diventi troppo fitta creando, come conseguenza sia un ambiente molto favorevole ai vari parassiti sia una crescita sicuramente troppo protratta nel tempo e quindi dannosa in ultimo alla maturazione dei grappoli, a cui mamma vite toglierebbe cibo a vantaggio della scapestrata e scarmigliata “massa verde”.
Circa un mese dopo l’avvio del germogliamento, i giovani tralci sono oramai lunghi oltre 40 centimetri e la massa vegetativa si espande molto rapidamente in quanto sul finire della primavera si moltiplicano gli assi vegetativi.
Inoltre le attuali temperature superiori alla media, hanno favorito ed impresso una forte accelerazione nello sviluppo della massa verde.
Allora, cosa si deve fare?
La legatura e la palizzatura dei germogli si possono intendere come i primi interventi che si compiono direttamente alla vite in vegetazione.
L’intervento è in buona parte manuale ed oneroso, ma indispensabile nel primo periodo. Le piante devono essere ispezionate per una serie di operazioni che rientrano nella “potatura verde”e queste sono solitamente svolte in più tempi in quanto, per molti vitigni, le epoche ideali per la selezione della vegetazione sul capo a frutto e la palizzatura difficilmente coincidono(sarebbe troppo bello…). Tuttavia in alcuni anni tali eventi possono sovrapporsi.
Anche la cimatura e sfogliatura rientrano in questi interventi di “pettinatura verde”: con la prima operazione si interviene tagliando la vegetazione che esce dai fili di sostegno per evitare ulteriore ombreggiamento e formazione di microclimi sfavorevoli alla pianta e con la seconda si migliora il passaggio di aria e di luce verso i grappoli.
Quindi ora c’è da lavorare per ordinare e mettere nelle migliori condizioni la vite: praticamente è come se si mandasse la vite dal parrucchiere per una particolarissima “messa in piega”. Noi ci scherziamo su……ma la qualità passa anche da qui!

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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