Il gruppo Miroglio, proprietario di alcune cantine piemontesi di qualità (Tenuta Carretta e Malgrà), nel 2002 il gruppo si è reso protagonista di un progetto nel villaggio di Elenovo, a circa 15 km dalla città di Nova Zagora, nella regione della Tracia, in Bulgaria.
Un progetto ambizioso con duecento ettari vitati, una cantina modernissima e un albergo posto sopra la cantina. Ambiziosa è stata anche la prima sfida: messa a dimora di una vigna di Pinot Nero. A questo vitigno sono seguiti altri, prima quelli internazionali e da qualche anno anche alcune varietà autoctone.
Una bella scommessa, ma ragionata, come i piemontesi sanno fare: un clima fresco con temperature medie primaverili e di inizio autunno basse, caratterizzate da una notevole escursione termica. La piovosità media è buona, estati calde ma poco afose con un basso tasso di umidità. Terreni mediamente calcarei che nelle vigne più alte diventano progressivamente più magri, poco profondi e più ricchi di scheletro. Esposizione ideale con le vigne tutte poste su un pendio collinare dai 220 ai 340 metri.
Condizioni giuste dunque per tentare la sorte con l’ostico ed affascinante Pinot Nero.
E la sfida al momento pare stia dando i risultati sperati: assaggiato il 2012 in un evento pubblico ho chiesto fosse possibile assaggiare anche altre annate.
Ed eccomi accontentato: millesimi 2006, 2007, 2009, 2011, e di nuovo 2012.
Considerando il fatto che le vigne sono ancora giovani, e nel caso del 2006/2007 giovanissime, il vino comincia a sviluppare una sua vera identità nel millesimo 2009, che è apparso il più disteso, pronto e convincente; estremamente elegante con legno ben integrato e bilanciamento prefetto, promette ancora miglioramenti e qualche anno di fulgida carriera.
Il 2012 ancora un po’ troppo giovane e chiuso, ma la pasta di cui è composto fa percepire la classe e le potenzialità di un vino che nel tempo darà grandi gioie.
Il 2011 e il 2007 vivono momenti intermedi, in senso opposto, il primo sta per cominciare a distendersi ed esser pronto tra poco per svelarsi in tutta la sua bellezza, l’altro sta per cominciare ad accusare la fatica del tempo e forse più di così non potrà dare.
Il 2006 va assaggiato con indulgenza: le vigne troppo giovani e l’esperienza in cantina ancora limitata non gli permette di stare al passo con gli altri millesimi; nonostante ciò, faticando non poco ad uscire nel bicchiere, riesce ancora ad esprimersi mantenendo comunque un livello di pulizia olfattiva invidiabile.
Hanno un carattere internazionale e un’anima antica, come la storia vinicola dei luoghi da cui provengono i Miroglio.
Una rondine non fa primavera….e dunque è difficile dire se la Tracia diventerà zona vocata a Pinot Nero, ma certamente si può affermare che questi Pinot Nero Riserva hanno una materia, una pasta e un potenziale degno di cugini più blasonati. Per carità, non penso alla Borgogna, ma sarebbe interessante un assaggio comparato con qualche Pinot Nero dell’Oregon, o della Nuova Zelanda.
Il vino è venduto anche in Italia, prezzo medio in enoteca € 28.00 (Millesimo 2011).