Erano giorni lieti, soffici, pieni di ottimi vini, di bei discorsi, di cibo. Erano i giorni che trascorrevi con Luigi Cataldi Madonna.
Da lui a Ofena o in qualsiasi altro posto: stare con Luigi non era parlare con un produttore, era vivere le giornate in maniera diversa, piena, indimenticabile.
Lui era un grande produttore quando ancora l’Abruzzo si stava affacciando al mondo del vino, ma non voleva e non poteva essere solo un produttore di vino: era filosofo, professore universitario e allo stesso era un meraviglioso tiratardi, un uomo davanti a cui la vita si inchinava.
Oggi si è inchinato lui, ma alla signora con la falce vestita di nero, che forse pensava di portarlo con sé un po’ di anni prima. Ma Luigi era cocciuto e resisteva, alla sua maniera.

Di lui mi rimane un libro bellissimo sui vini rosa scritto assieme alla figlia, qualche bottiglia di Tonì e Malandrino degli ultimi anni dello scorso secolo e tanti, tanti ricordi di un uomo che forse aveva paura solo di una cosa, della noia.
Un abbraccio alla figlia Giulia.
Ciao Luigi, è stato un grande onore e un grande piacere conoscerti
