Produttore per un giorno……e guarda che casino!4 min read

Tutto nasce dalla voglia di fare, o forse di strafare, di un nostro neo-collaboratore. Senza dire nulla ci ha fatto (e si è fatto..) proprio un bello scherzetto. Ma procediamo con ordine. Il nostro neoacquisto “A” (in questo contesto è meglio non fare nomi) un bel momento ha deciso di saltare il fosso e di vivere (per qualche giorno) la vita del produttore di vino. Così ha contattato un suo amico “X” che il produttore lo fa veramente e gli ha chiesto se poteva andare a dargli una mano per una quindicina di giorni. Tutto fila liscio fino a quando questo suo amico gli chiede di aiutarlo nei tagli preimbottigliamento dei  vini da mandare alla commissione di assaggio per la D.O. Dobbiamo precisare che questo produttore, avendo una discreta ma non infinita esperienza, aveva comunque deciso da tempo di non si appoggiarsi ad un enologo.
Il nostro collaboratore nonchè  “produttore per un giorno” si ritrova così addosso una bella responsabilità, ma si sente piuttosto tranquillo sia perchè conosce molto bene i vini di quella denominazione ( li assaggia tutti da almeno 15 anni!!) sia perchè affiancato dal produttore medesimo. Inizia così in maniera molto coscienziosa a fare le prime prove, che porta anche ad assaggiare ad un terzo produttore amico. Nell’arco di qualche giorno i campioni per ottenere la Denominazione sono pronti . Ma adesso passo la parola al nostro “Produttore per un giorno”
“Il lavoro venne fatto anche in collaborazione con un secondo capace produttore della stessa zona e alla fine arrivammo a suggerire i vari tagli da presentare per le commissioni. Molto contenti del lavoro compiuto e favoriti anche dal fatto che le basi erano davvero tutte buone o molto buone, il mio amico X   presentò ben quattro campioni per quattro sottodenominazioni diverse.
La sorpresa è arrivata quando appresi che dei campioni presentati solo uno aveva passato la commissione mentre gli altri erano stati  bocciati per non definiti "Problemi chimici e gustativi". Questa fantomatica definizione li aveva portati ad essere considerati "rivedibili".
Sono rimasto stupefatto per almeno tre motivi.
1. Ogni anno mi trovo ad assaggiare (non campioni da botte, ma vini regolarmente imbottigliati!) vere e proprie ciofeche provenienti da quella Denominazione.
2. Posso anche non essere molto preparato ma assieme a me c’era sia il mio amico X che l’altro produttore Y, da tutti ritenuto molto competente e capace.
3. Le analisi chimiche dei campioni erano assolutamente corrette e pertanto non si capisce quale possa essere il famoso "difetto chimico”.
Purtroppo però il produttore X è famoso per attirare su di se le invidie delle cantine concorrenti in quanto i suoi vini, malgrado non abbiano( per scelta aziendale) riscontri dal punto di vista mediatico, riscuotono sempre un ottimo gradimento ad ogni degustazione comparata. Sono vini molto tradizionali: mai usato barrique,  scarsissimo uso di modernità tecnologiche e di sostanze chimiche.
Assieme al mio amico produttore X  abbiamo chiesto lumi della valutazione sia a livello ufficiale che informale e ci siamo sentiti dire da persone molto addentro alla cosa che la causa poteva essere un non ben definito "avvertimento" da parte del Presidente di commissione ( unico a conoscere i  nomi dei campioni in degustazione) il quale avrebbe influenzato l’assaggio del panel, composto in prevalenza da giovani enologi provenienti tutti da cantine che producono vini molto moderni e stilizzati.
A questo punto, fermo restano che sono fermamente convinto della bontà dei campioni  e  non volendo credere a quanto ci è stato detto, neanche tanto in “camera caritatis”, ho pensato di mandarti queste righe che potrai usare come meglio credi
.”
Ed ecco come abbiamo deciso di usare queste poche ma importantissime righe. Nel mese di settembre lanceremo un’inchiesta sul mondo delle Commissioni di Assaggio, in particolare delle DOCG. L’inchiesta cercherà di capire come funzionano, quali sono i pregi, i difetti, i punti  deboli e quelli di pregio. Non crediate che quanto scritto dal nostro collaboratore sia la sola voce che ipotizza problemi nelle commissioni: da diverse parti ci sono giunte segnalazioni  tanto che da tempo volevamo lanciare il sasso nello stagno ma non trovavamo mai  il momento adatto. Adesso questo momento è venuto. Attraverso questionari a produttori, enologi, Camere di Commercio e con articoli, interviste ed “intrufolamenti vari” siamo proprio curiosi di vedere cosa verrà fuori.
L’operazione “Produttore per un giorno” sta per partire…che Dio ce la mandi buona e soprattutto “non rivedibile”.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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