Prima della partenza!5 min read

Per meglio analizzare l’annata che stiamo per affrontare, è utile non dimenticare quello che è successo nei mesi precedenti.
Ormai in tutte le aree viticole, le piante hanno germogliato abbondantemente e stanno allungando i propri tralci verso la fioritura dei grappoli.
La sensazione generalizzata è che “siamo indietro rispetto all’anno scorso” ed in effetti è vero, ma l’anno scorso non era la media stagionale di un’annata caratteristica, quindi molto probabilmente ci troviamo, per il momento, in “un’annata normale”, per lo meno dal punto di vita del tempo.
Le anomalie climatiche quest’anno vengono meno, perché il clima di questa prima parte dell’anno ha avuto un decorso abbastanza normale (con alti e bassi), e la paura che avevamo di un germogliamento anticipato sono state fugate dalla regolarità stagionale.
Se dovessimo descrivere i primi quattro mesi dell’anno, si potrebbe dire genericamente che in fase alterne più o meno regolari, tutte la penisola ha goduto di precipitazioni nevose,o di sola pioggia ed un po’ di freddo, ma vediamo più nel dettaglio.
Da gennaio l’area nord-occidentale è stata la più colpita dalle precipitazioni, spesso nevose, anche a quote basse, grazie al particolare microclima di cui gode. La neve è scesa comunque in modo abbondante su quasi tutto l’arco alpino, soprattutto nella prima metà del mese, come sull’area toscana ed umbra che hanno ricevuto un quantitativo di piogge superiore alla media. Molto più secche sono risultate le regioni meridionali.
Febbraio invece non verrà di certo ricordato per il freddo e per le abbondanti nevicate, infatti sia il centro che il nord Italia hanno avuto temperature mediamente sopra la norma: si va dai quasi +2°C delle Alpi Giulie sino ai +0,5°C circa dell’area ligure e tirrenica, mentre temperature più normali ci sono state al sud, soprattutto in Sicilia, Sardegna e Calabria. Moderate piogge e nevicate sui monti tranne che per il Piemonte occidentale, il Trentino, parte del Veneto, l’Abruzzo, il Molise, la Puglia settentrionale, la Campania e soprattutto la Sicilia e la Sardegna, dove praticamente non è piovuto.
Marzo è stato un mese variabile ed altalenante tra caldo e freddo: infatti notevole il caldo del 2 marzo su tutta l’Italia, ma in particolare in Piemonte, Lombardia, Emilia, Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, complici la pulizia del cielo e l’alta pressione ma anche il Föhn sulle regioni di Nordovest e il Föhn appenninico su Emilia, Romagna, Marche e Abruzzo, con temperature massime raggiunte di 26,9 °C a Bologna (record storico); 27,8 °C a Ferrara (record storico); 27,2 °C a Verona (record storico); 25 °C a Milano, Brescia, Bergamo, Bolzano, Ancona, Pescara
Al contrario dal 5 all’11 marzo vi è stata una parentesi invernale: le massime, tra il 2 e il 6 marzo sono scese di circa 12-13 gradi al Nord, 11-12 al Centro, 6-7 al Sud con sbalzi  di -21 °C a Bologna, -18 °C a Bolzano, -17 °C a Pescara,  -15 °C a Brescia, -14 °C a Bergamo e Piacenza, -13 °C a Milano; Le giornate più fredde sono state il 7-8 marzo quando le massime al Centronord erano ovunque inferiori a 10 °C; freddo anche dal 17 al 27 su gran parte dell’Italia.
Un po’ di pioggia il 5-6-7 del mese, anche intense nel Lazio, nelle Marche e in Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia centro-occidentale, su Levante Ligure, Romagna, Appennino Settentrionale e quasi tutto il centrosud, fatta eccezione per il Nord della Toscana e l’Umbria. Le piogge sono state più intense sulle regioni adriatiche, con quantitativi di pioggia che in Puglia, nelle Marche e in Romagna hanno in diversi casi superato i 50 millimetri. Anche la neve ha fatto la sua comparsa durante tutto il mese su appennino tosco-emiliano-ligure-romagnolo-marchigiano. In particolare sull’Appennino tosco-emiliano, umbro-marchigiano e tra Lazio e Abruzzo la neve è arrivata fin sotto i 500 metri, come nel caso di Rieti.
Come dimenticare poi il freddo ed il tempo perturbato nell’ultima decade del mese, a cavallo di Pasqua!
Dal punto di vista pluviometrico e su base nazionale il mese è stato più piovoso della media (caduti 72 mm contro una media climatica di 48 mm = + 51%). Molto piovoso il Sud (112 mm contro una meda di 52 mm = + 114 %), la Sardegna (63 mm contro una media di 27 mm = + 132%), il Centro (106 mm contro una media di 53 mm =  + 98%), la Sicilia (75 mm contro una media di 44 mm = + 89%). In media le regioni di Nordest (50 mm). Siccitoso invece il Nordovest (18 mm
contro una media di 47mm.= -30%)
Vi sono state irruzioni artiche davvero poderose e le piogge e  nevicate abbondanti al centro ed al sud hanno dato l’impressione di aver vissuto un mese sotto media termica. In tutto il centro ed il sud vediamo chiaramente un forte surplus precipitativo. In media invece il nord-est.  Molto secco il nord-ovest, penalizzato dalla direttrice delle principali perturbazioni che hanno investito il nostro Paese.
Venendo ad aprile, è stato un mese di piogge molto abbondanti sull’area alpina (soprattutto Trentino e Alto Adige) e finalmente sulla pianura padana settentrionale (Triveneto) su una fascia dell’Italia centrale soprattutto appenninica e adriatica. Per il resto è piovuto poco: a partire dall’Emilia (eccetto Piacenza e Parma) quasi tutta la penisola è risultata in deficit pluviometrico, con situazioni di siccità in Sardegna, coste toscane, Lazio, Sicilia settentrionale, Calabria meridionale, e Puglia.
La fase piovosa di aprile, con ripetuti fronti atlantici dura fino al giorno 12, allorquando una rimonta temporanea dell’alta pressione interrompe il flusso atlantico. Ma  la vita di questa fase stabile è davvero breve perché il giorno16 avanza una nuova profonda saccatura atlantica che porta una nuova fase piovosa sull’Europa centro-occidentale fino al giorno 21.
E adesso vediamo cosa potrà accadere: sicuramente ci sarebbe bisogno di caldo e giornate soleggiate e le previsioni per i prossimi mesi si sprecano sia per la  quantità di pioggia che per le temperature previste, etc. Basterà conoscerle per…… pensare con precisione al periodo in cui prendere le ferie.

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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