Oblivio, Nero di Troia atavico e ancestrale. Godibile fino in fondo.2 min read

L’uva di Troia è un vitigno ancora tutto da scoprire, non solo perché  poco conosciuto fuori dalla cerchia degli appassionati,  ma soprattutto poco conosciuto in fondo anche da chi lo produce.

E’ solo da pochi anni che si vinifica  in purezza, la sua esuberanza tannica è sempre stato il suo limite sin a quando un più attento lavoro in vigna ed una nuova tecnologia in cantina non gli hanno permesso di esprimersi in modo meno aggressivo.

Oggi le versioni sono tra le più disparate, da quello giovane di pronta beva a quello più strutturato che ha bisogno di qualche anno per ammorbidirsi e dare il meglio, legno piccolo o botte grande.

C’è chi oggi pensa che questo vitigno sia una nuova sponda per l’enologia pugliese, alcuni lo giudicano addirittura come tra quelli più espressivi, che hanno più personalità.

Ci sono già cantine che del Nero di Troia ne hanno fatto il loro vino simbolo ed altre che si apprestano a farlo.

Nicola Ferri è  personaggio che non si fa certo passare la mosca sotto il naso, pronto nella battuta, convinto delle proprie scelte, caparbio come pochi nel difendere i propri vini.

E’ uno che ci crede e non se la crede. Assaggiate questo Oblivio 2008, vino quasi atavico, ancestrale,  così appartenente alla storia di questo regione, eppur moderno nella sua impostazione.

Frutto concentrato senza esagerazione,  presente con quelli neri di mora appena velati da una nota di spezie.

In bocca svela un carattere austero,  verticale nella sua essenza, ma  concede al palato morbidezza acida con finale tannico apprezzabile ancora vivo. Godibile sino in fondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oblivio 2008
IGT Puglia
Az. Cantine Ferri
Tel. 080-4671753
Uvaggio: Nero di Troia
Giudizio: eccellente

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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0 responses to “Oblivio, Nero di Troia atavico e ancestrale. Godibile fino in fondo.2 min read

  1. Carissimo Pasquale,
    complimenti per la terminologia che usi nel descrivere il vino, a mio modesto parere il nero di troia in purezza è senza ombra di dubbio un vino di carattere e personalmente sono del parere che se affinato in botti grandi e lasciandogli le proprie caratteristiche espressive (senza lavorarlo più di tanto ne in vigna ne in cantina), mi sento di paragonarlo al Pinot Nero. So che può essere un paragone forse esagerato o provocatorio, ma non lontano da quello che dico, se non si usano i concentrati o altri uvaggi per aumentarne il colore ha delle caratteristiche analoghe, sia nella struttura che nel gusto. Accetto risposte di qualunque tipo, anche “offensive”.
    Un carissimo saluto e buon lavoro.

  2. Ho avuto modo di conoscere personalmente il sig.Ferri durante il Vinitaly. Il suo Nero di Troia aveva già  brillato tra diversi degustati alla cieca. Risultato…la mia cantina personale è già  stata adeguatamente rifornita. Un vino che si presta a diversi abbinamenti, per niente difficile o complicato, ma sicuramente pieno di storia e che si lascia interpretare attarverso l’analisi olfattiva e degustativa.
    Per quanto ami le provocazioni…onestamente paragonarlo al Pinot Nero mi sembra azzardato, si tratta di 2 vini che viaggiano su paralleli completamente distanti tra loro…e un’altra cosa da rimarcare…Pinot Nero prodotto in che regione o meglio, in che Paese?

  3. Pranzando da un amico ho avuto modo di assaggiare questo vino,che ho apprezzato molto.Sopratutto ne ho apprezzato le qualità  avendomi preparato l’amico un brasato con questo vino..Fantastico…………..

  4. Carissima Simona,
    Capisco perfettamente che il nero di troia dell’azienda Ferri non può essere paragonato al pinot nero. E’ opportuno che lei sappia che oggi il nero di troia che si trova in commercio è ben diverso dal nero di troia puro, dove ribadisco e questa volta non con provocazione l’analogia al Pinot Nero. Se l’amico Pasquale ha memoria storica e ne ha potrà  dire la sua opinione.

  5. Caro Piero, assimilare il Nero di Troia al Pinot Nero è una prassi ricorrente e non escludo che in alcune circostanze possa aver delle similitudini( penso a quello di Volnay in questo momento).
    Tuttavia la storia di questo vitigno e soprattutto la sua vinificazione è storia recente. E’ vero ogni vitigno è espressione del territorio che lo esprime, ma quello che poi si fa in cantina appartiene all’esperienza ed alla sensibilità  ed anche al richiamo del mercato che ogni produttore subisce.
    Se in questo momento il Nero di Troia ha un problema non è quello dello stile interpretativo quanto quello di definire e sottolineare la sua specificità . Se facessimo una degustazione alla cieca quanti riconoscerebbero il Nero di Troia ?
    Scusatemi per il ritardo con cui vi rispondo ma ero in Piemonte, come forse avrete letto (che presuntuoso!)

  6. Non so se dire purtroppo o fortunatamente, oggi, come ben ribadisce Pasquale ” quello che poi si fa in cantina appartiene all’esperienza ed alla sensibilità  ed anche al richiamo del mercato che ogni produttore subisce”.
    A prescindere dalle analogie, che ripeto faccio fatica a captare forse perché il riferimento che ho sono i grandi Pinot nero francesi o qualche neozelandese, oggi molti autoctoni sono stati riabilitati e riadattati ai consumatori del 2000. In una degustazione alla cieca quanti riuscirebbero a trovare un Nero di Troia??Bella domanda e bella sfida…si dovrebbe provare!!Ma penso proprio che l’esperimento potrebbe essere riprodotti in ogni regione con le diverse varietà  autoctone.
    Pasquale ci si vede in Piemonte!!

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