Nuoceva gravemente alla salute9 min read

“In collegamento mondovisione con il Palazzo OLU (Organizzazione Lattine Unite) ad Atlanta vi trasmettiamo un messaggio del nostro  Primo Somministro, sua  Ecce-Lenza Cook O’Cool XXX°.”

 

Carissimi Consumatori di questo dolce mondo. Oggi, 4 novembre 2458 è una giornata storica per il nostro pianeta. Dopo secoli di lotte si realizza quello che è stato un sogno per moltissime generazioni. Un sogno nato da un gruppo di coraggiosi pionieri  che nel lontano XX° secolo si unirono attorno ad un’idea, allora bistrattata ma oggi meravigliosa. Il sogno ha poi trovato per strada amici e sostenitori, sino ad assumere peso e importanza mondiale, molto aldilà degli intendimenti di quel manipolo di intrepidi astemi.

Vi comunico con grande gioia che alle 13 odierne, ora di Atlanta, in una località poco distante da quella meravigliosa zona tra Siena e Firenze, che tutti noi conosciamo per gli innumerevoli campi di barbabietole e colza, è stata spiantata e distrutta l’ultima pianta di vite esistente sulla terra!!!!!!.

Il momento è solenne ed oltre a brindare con Exstasy-Cola, la bevanda  che ti apre un mondo, mi sembra giusto e doveroso ripercorrere brevemente le tappe ed i processi storici che ci hanno portato a questa nuova alba per il genere dolce-umano.
Come ho detto tutto iniziò nel lontano XX° secolo, ma per diversi anni niente venne fatto in favore di un mondo migliore. Si continuò a bere vino, a morire di cirrosi epatica, a togliere quindi importanti vite al mondo del lavoro, della produzione e del consumo.

Finalmente, grazie al mio famosissimo avo Cook O’ Cool I°, Le cose si misero seriamente in moto. Lui ed altri pochi intrepidi plurimiliardari: i connazionali Mr. Spriter e Madame Sepsi, l’israeliana Levi Sima, il messicano Gato Rave (che non si separava mai dalla sua amatissima fox perrier Bollicina) si riunirono segretamente e pianificarono i primi passi di quel movimento che poi venne chiamato “Latta Continua”.

Le idee base erano poche e chiare. Il vino è un prodotto innaturale, che ha bisogno di sostanze chimiche (anidride solforosa, lieviti selezionati, chiarificanti etc.etc) per essere prodotto. Una bibita gassata è invece quanto di più naturale possa esservi sulla faccia della terra. Infatti l’anidride carbonica che serve per le bollicine viene normalmente dispersa in natura sia dagli uomini che dagli animali. Quindi si utilizza un merce di scarto, riciclandola, svolgendo così un compito altamente ecologico e per certi versi paragonabile a quello che svolgono le piante.

Per quanto riguarda gli zuccheri questi sono solo naturalmente aggiunti, come una qualsiasi mamma premurosa aggiunge zuccherro al latte  del suo bambino. Per questo e per molti altri motivi che sarebbe difficile riassumere in poche parole, il vino andava abolito ed al suo posto si dovevano inserire le naturali bibite dolcificate e gassate. Ma si capiva sin da allora che una completa abolizione degli alcolici non sarebbe mai passata. Sin da subito si affermò quindi il diritto dell’uomo ad utilizzare alcolici, anzi superalcolici, derivanti però da prodotti naturali come l’orzo, il grano, la patata, le rape.

Partendo da questi chiari principi nessuno dubitava sul futuro successo, che però richiedeva abnegazione, impegno, coraggio, spirito di sacrificio ed alcuni FANTAstilioni di dollari solo per iniziare.

I primi passi pubblici vennero fatti presso i Governi delle Superpotenze e durante il Vertice Mondiale di Acapulco, durato 60 giorni e sponsorizzato esclusivamente da Latta Continua, si riuscì a portare dalla parte dei giusti alcuni Capi di Governo, molti ministri  e tutti i sottosegretari.

Il primo risultato di questa oculata politica fu che i Governi Dell’Europa Unita approvarono una legge che assimilava alle armi improprie le bottiglie in vetro e quindi ne vietava la vendita ed ovviamente il trasporto in pubblico. Il vino poteva essere commercializzato in contenitori di plastica o di cartone.

Da parte sua il Governo Americano andò oltre ed approvò una precisa regolamentazione sul consumo di vino all’interno del proprio territorio. La vendita di vino era libera ma questo poteva essere consumato solo nei seguenti casi.

1) Guidando la moto con il casco integrale allacciato.
2) In aereo ma solo nelle toilette ed usando esclusivamente bottiglie Nabuccodonosor della capacità di 15 litri.
3) Negli stadi, ma solo quando questi sono al limite della capienza e sorbendolo da scodelle quasi piatte.
4) In casa, ma solo quando tutta la famiglia è riunita. Per “famiglia riunita” si intendeva almeno 8 generazioni sia da parte di padre che di madre.
5) A ristorante sempre, bastava essere a tavola con il Presidente degli Stati Uniti o con sua moglie.

 

Gli stati del Sud America fecero ancora di più inserendo la cosiddetta “Regolamentacion sobre la produccion de vino para salvaguardar los productores, y tambien lo distributores, y tambien los negociantes, y tambien los restoratores, y tambien todo el pueblo che persistaran nel biber esto troiaio innatural.” Questa legge, chiamata semplicemente dagli amanti del vino “la mas grande chazata del mundo” regolamentava attentamente, nell’ottica di avere un grande prodotto finale, la produzione di vino. Non era certamente colpa del legislatore se queste regole richiedevano alcuni sforzi per essere applicate.

In primo luogo si stabilirono precisamente le zone ove, per essere sicuri della qualità finale, si doveva produrre vino. Poi si pensò ai vitigni autorizzati ed alle forme di allevamento, alle rese etc. Vi ricordo in breve i punti fondamentali.

1.Terreni composti da: panettoni e pandori sbriciolati, bottiglie rotte, argilla, escrementi di ornitorinco in amore e palline di plastica con foto di ciclisti.
2.Altitudine: tra i 3782 metri e 7450 metri s.l.m.
3.Esposizione: i terreni andavano esposti il meno possibile, specie quando fuori faceva freddo e tirava vento.
4.Vitigni autorizzati: tutti quelli che producevano un anno uve rosse e quello successivo uve bianche.
5.Forme di allevamento: si poteva scegliere tra  “Fagiolo magico di Fagiolino”, forma di allevamento piuttosto vigorosa, che prevedeva impianti di altezza variabile tra i 1000 ed i 1500 metri, e “Pipino il Breve” che consisteva nel far sviluppare la pianta a cordone speronato ma a 18 millimetri. da terra.

Questa legge, adottata nell’arco di un secolo anche dai governi di Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa nonchè da quelli di tutti gli stati Europei dette un grande impulso al nostro movimento.

Di pari passo era aumentato il numero di bibite  bevute e di carie, con grande gioia dell’Associazione Mondiale Medici Dentisti, a noi vicina sin dai primi momenti.

Nacque in quei giorni una delle bibite oggi più popolari. Seven Rap: da allora con Seven Rap il bere è tutta un’altra musica.

 

Ma andiamo avanti. La coltura della vite stava perdendo ogni possibile attrattiva economica, ma occorreva fare di più. Si doveva radicare nell’opinione pubblica il convincimento che il vino era un prodotto da abolire non solo dalla tavola, ma dalla faccia della terra. Si dovevano perciò far maturare  profondi concetti sia etici che religiosi per avvalorare questo dettato.

Si considera quindi un momento storico fondamentale, una svolta epocale per il movimento l’elezione nel 2294 di Sua Santità Papa  Bio I°, grande sostenitore dei prodotti naturali e quindi delle bibite. Il primo atto del suo illuminato Pontificato, fu di convocare il Concilio Ecumenico Vaticano XX°. Questo si tenne alle Seychelles per 465 giorni e venne interamente finanziato da Latta Continua. In quella sede vennero proposte e approvate  le oramai stranote varianti teologiche alle Nozze di Cana e all’Ultima Cena.

Permettetemi di ripercorrere brevemente quel basilare momento, che probabilmente rappresentò il punto di non ritorno anche per i più accaniti difensori del vino. Questi infatti si rifacevano al Vangelo, con particolare riferimento alle Nozze di Cana  e all’Ultima Cena, sostenendo che se il vino andava bene per il Salvatore, poteva andare bene per tutti.

Ma durante il Concilio, non senza qualche reticenza da parte dei prelati più tradizionalisti, il dibattito teologico  giunse a queste nuove conclusioni.

Per le Nozze di Cana  non si contestò la trasformazione dell’acqua in vino ma gli esegeti Mariani imputarono il fatto alla giovane età di Gesù ed alla sua prima uscita in pubblico. Egli, sicuramente emozionato, non seguì le istruzioni dategli da Maria, che erano quelle di trasformare l’acqua in Arcangel Soda o in Gabriel Cola, le due bibite da Lei sempre usate per curare l’infertilità di coppia e quindi da Lei considerate beneaugurali in un matrimonio.

Per l’Ultima Cena si approvò invece questa variante:
“Ed Egli prese il Calice nelle Sue Mani Sante e Venerabili, lo innalzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: “Prendete e bevetene tutti, questo è il mio Blood for Mary, composto da un terzo di succo di pomodoro, due terzi di Sprite ed un goccio di limone, versato per voi e per tutti in ampi bicchieri con due cubetti di ghiaccio. Fate questo in memoria di me e soprattutto a non meno di dieci dollari.”

E’ vero che nei primi tempi ci furono alcuni allungamenti della messa, a causa della preparazione in diretta del cocktail, ma da allora la Chiesa di Roma non ebbe più alcun problema finanziario.

 

Dopo nemmeno mezzo secolo tutto il mondo occidentale era definitivamente convertito ma restava la grande incognita del mercato cinese nel quale, per molteplici motivi, non si riusciva a sfondare. Uno dei motivi era sicuramente di origine razziale: i cinesi vedevano nella totale diffusione del Sano Verbo Gassato una ulteriore prova della prevaricazione culturale del mondo occidentale.

Ma i nostri tecnici, capeggiati dal Premio Nobel per la Scienza Professor Von Schepps, a costo di diuturni ed indefessi sforzi riuscirono ad inventare, brevettare e produrre “la Bollicina a Mandorla”. Questa, inserita al posto della normale bollicina rotonda nelle bevande in partenza per quei mercati, dette il colpo di grazia alle loro resistenze culturali. Una grande campagna pubblicitaria incentrata sulle peculiari caratteristiche della nuova bevanda e basata sullo slogan: “Mao Cola, La Lunga Marcia in Più”. riuscì poi ad incidere fortemente nel tessuto di quella grande nazione, portandola in breve tempo ad essere la prima consumatrice mondiale di bevande gassate.

Fu logica conseguenza per il movimento ottenere il Governo Mondiale e così dare con maggiore facilità il colpo  di grazia alla produzione di quel venefico prodotto.

Bene! Abbiamo ripercorso così a grandi linee la storia degli ultimi quattro secoli e permettetemi di chiudere con qualcosa di sensazionale, creato apposta per questo giorno di gioia. Consumatori, correte a comprare Wine Cola, la bevanda che chiude un ciclo. Wine Cola per l’uomo che non deve scegliere: Mai!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE