Sembrerebbe il titolo di un film, ma non lo è!
È solamente il riassunto di quello che è stato l’andamento della stagione climatica nel 2006.
Tutto era cominciato con una primavera abituale, caratterizzata dalla sua variabilità tra pioggia e sole, con qualche giornata più fredda ed umida del normale. Come al solito, sono arrivati quei due, giugno e luglio, e tutti lavoravamo duramente in quelle calde giornate africane, sospirando le tanto amate vacanze del mese di agosto, per gustarci il piacere del calore estivo, e di un bel bicchiere di vino fresco e dissetante!
E invece no!
Ci siamo ritrovati a vestirci pesante, con un bel bicchiere di vino per scaldarci!
Con agosto, abbiamo assistito ad un ritorno del freddo, tanto che, negli ultimi 27 anni, solo in altre due estati il mese era stato così freddo (1979, 1984) (dati Epson Meteo).
Finite le vacanze, si torna a lavorare, e dietro l’angolo arriva settembre: tempo bellissimo, caldo nelle prime due settimane, seguite per qualche giorno da una forte ondata di maltempo autunnale su quasi tutta l’Italia, in particolar modo al Centro-Nord, ma poi ripresa di un’altra fase calda con il ritorno del bel tempo e dell’alta pressione, per poi presentare nuovamente una nuova perturbazione atlantica che ha dato luogo a forte maltempo su tutta l’Italia con particolare piogge abbondanti su quasi tutta la penisola (con conseguenti allagamenti e nuovi danni alle coltivazioni). Ma comunque settembre è stato davvero generoso!
E adesso ottobre sta passando, sicuramente sino alla metà del mese, benevole, con giornate solatie e temperature al di sopra della media.
Quest’anno è stata dura fare le ferie ad agosto! Meglio gli altri mesi, con settembre ed ottobre ai primi posti!
A questo punto mettiamo insieme il clima con lo sviluppo della vite, caratteristiche qualitative e quantitative del prodotto finale.
Per certi aspetti, la vite si è avvantaggiata del decorso dei mesi di giugno e di luglio, imprimendo una forte accelerazione nell’anticipo delle sue fasi, specie in quelle aree normalmente più fresche, mentre in altre zone dove i processi di maturazione erano rallentati dalle condizioni termiche eccessive, hanno potuto svilupparsi correttamente e favorevolmente successivamente al mese di agosto, ma svantaggio principalmente dei vitigni con raccolta precoce.
La valutazione della vendemmia, e quindi delle potenzialità delle uve, potrebbe essere suddivisa per la tipologia di vitigni coltivati: sembra sicuramente un’annata energica e potente, da gradi alcolici, con qualche acidità bassa.
Facendo un esame elementare alle uve, con voti da 2 a 10, si potrebbe fare, per le bacche rosse (a raccolta medio-tardiva, cioè nella normalità) dare un voto da 8-8,5, mentre per le bianche starei su un 7,5-8 , non di più, e con qualche punto in meno per le varietà a raccolta precoce (7).
Certo tutti promossi, ma devo riorganizzare le mie prossime ferie!
Ed intanto li aspettiamo, loro, i Grandi vini, loro le ferie non le possono fare (come le viti d’altronde!), loro devono solo lavorare….per noi!
(Con questo articolo entra nel gruppo Davide Ferrarese, agronomo molto bravo ma abbastanza matto da mettersi a scrivere per noi. Peggio per lui!)