Oramai uno dei modi migliori per perdere tempo è intervenire nella infinita diatriba tra produttori che si definiscono naturali e gli altri. Qualsiasi ragionamento non sposterà di una virgola il fronte che separa le due fazioni, anche perché è un fronte mobile, elastico, che può essere tirato a destra e a sinistra visti i gruppi in cui si dividono i cosiddetti naturali e i mille punti di vista dei cosiddetti industriali.
Sia che a parlare sia un produttore delle due (due?) fazioni, un giornale, un blog, un influencer, il Papa, Sauron, Il Dalai Lama, tutto rientra nella sfera non solo dell’assoluta inutilità ma chi dà fiato alle trombe lo fa solo per un motivo: visibilità.

Siamo di fronte al classico argomento infinito e sono ormai convinto che il terzo mistero di Fatina sia la data in cui questa colossale e inutile discussione terminerà.
Mettiamoci il cuore in pace: nessuno riuscirà a mettere punti fermi in questa discussione, a trovare un punto comune di confronto, una serie di argomenti precisi su cui discutere. Siamo a tirare l’acqua al proprio mulino e basta.
Per questo mi sento di dire MA CHE DUE PALLE!