Massale des Pierres 2023, Isabelle e Xavier Frissant1 min read

Il Sauvignon Blanc di Touraine può sorprendere quando è fatto con cura. Il Massale des Pierres, di Isabelle e Xavier Frissant’ ne è la prova: 100% Sauvignon dalla parcella “Les Pierres” sul terroir Perruche, dove vigne di 12 anni crescono in regime biologico certificato.

L’AOP Touraine, che si estende per 5.000 ettari lungo la Loira, trova qui un’espressione particolarmente felice. I Frissant lavorano con rese contenute (50 hl/ha) e vendemmia meccanica, seguita da diraspatura e pressatura pneumatica. La fermentazione di 30 giorni in acciaio e l’affinamento sur lie fino alla primavera costruiscono un vino che non cerca effetti speciali.

L’ho acquistato direttamente dal produttore, e bevuto con somma gioia nonostante la mia cautela su certi Sauvignon blanc. Il massale des Pierres è un bianco che va dritto al punto: freschezza floreale, note di limone e un finale decisamente minerale. Niente legnetti, niente fronzoli, solo la purezza del frutto e del terroir. A 12-14°C esprime al meglio questa semplicità ricercata.

I Frissant, che lavorano a Chargé vicino Amboise, dimostrano che l’appellazione Touraine può competere con denominazioni più blasonate quando c’è attenzione al vigneto. Un Sauvignon che costa una decina di euro e che ti fa capire perché, a volte, il vino artigianale è semplicemente vino ben fatto. Da bere nei prossimi tre anni, magari con un plateau di frutti di mare o un formaggio di capra della Loira. Probabilmente troverete caro il costo del trasporto, circa 4 euro a bt., ma se li aggiungete ai soli 9,50 del vino ecco che i conti tornano.

Isabelle & Xavier Frissant

Mosnes-France

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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