Tre giorni intensi a Madrid Fusion per affacciarsi sul “mondo cibo”spagnolo, i suoi riti e le sue star.
L’anno scorso MF aveva brillato mediaticamente per la presenza di Adrià, che aveva annunciato la chiusura e l’avvio contemporaneo del suo innovativo progetto.
Quest’anno invece i riflettori accesi emanavano una luce opaca eppure non mancavano i protagonisti di livello a cominciare da Martin Berasategui, Alain Ducasse, gli Arzak, i Roca ed anche i nostri Nico Romito e Paolo Lopriore oltre ad una pattuglia norvegese e tanta Spagna ovviamente.
Colpa della crisi? E’ mia impressione che la crisi c’entri e non poco, ma non sia determinante; mi sembra piuttosto e che si stia chiudendo un ciclo ed in attesa che se ne apra un altro il circo degli chef, sempre più sui palcoscenici e meno in cucina, è diventato autoreferenziale e si sta inevitabilmente avvitando su se stesso.
Tutto è stato già detto, tutto è stato già fatto, gli effetti speciali consumati, gli attori logori da un copione che ormai si ripete da anni.
Poche le novità e tra queste un sorprendente Nico Romito con le sue concentrazioni, ma chiamale se vuoi “estrazioni”, che come tutte le grandi invenzioni è molto semplice e perciò geniale. Oppure un Paolo Lopriore che con le sue creazioni “nulla è come appare” risveglia dal suo torpore, strappando applausi, una sempre nutrita platea.
Il titolo di quest’anno era non a caso “Las puertas del futuro”, che appena socchiuse hanno lasciato intravedere ben poco. Resta abissale la distanza che separa la cucina d’autore e “l’altra”.
Senza negare il ruolo necessario delle avanguardie, come in tutte le espressioni culturali, mi sembra che i più siano partiti per la tangente perdendo di vista l’essenziale, anche se si nota un certo ritorno alla centralità delle materie prime ed ai suoi produttori.
Per i resto tutto si svolge seguendo un copione ormai collaudato e sempre più lassista: siamo alla decima edizione ed ormai hanno preso campo gli stand gastronomici che alternano grandi marchi industriali come Philadelphia o Schweppes a piccoli produttori artigianali. Lodevole la nuova formula con l’introduzione di brevi lezioni monotematiche e la presenza del paese invitato che quest’anno era la Corea del sud. L’organizzazione è ineccepibile come al solito e Madrid poi fa il resto.