L’influenza aviaria3 min read

L’influenza aviaria in questi ultimi mesi ha tenuto in apprensione molti di noi con la paura che il virus si diffondesse anche fra l’uomo. Cerchiamo di chiarire qualche punto. 


Per prima cosa che cos’è l’influenza aviaria. L’influenza aviaria è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce principalmente i volatili sia domestici che selvatici.  Esiste una forma molto aggressiva, la famosa H5N1, che ha origine in estremo oriente e per mezzo degli uccelli migratori si può diffondere negli altri paesi toccati dalle loro rotte migratorie.  Il mezzo principale di diffusione del virus è attraverso  le vie aeree, altri possibili mezzi sono le feci e il sangue degli animali infetti.

Sono circa 30 le specie di animali sensibili al virus, tra gli animali domestici il cosiddetto “pollame” (polli, tacchini, faraone, fagiani…), molto sensibili sono le famiglie delle anatre, oche, cigni, cioè gli animali che sono a contatto con l’acqua, non sono immuni quindi anche i gabbiani e le pavoncelle.    Sembra che siano abbastanza refrattari altri tipi di uccelli tipo i piccioni, storni, passeri e rondini. Per queste il Ministero della Salute ha recentemente diffuso una nota nella quale si ribadisce che non  sono stati riscontrati casi di influenza aviaria tra le rondini, a differenza degli uccelli migratori acquatici. In questo periodo primaverile le rondini stanno ritornando nelle nostre zone e dato che nidificano anche in stalle e cornicioni di abitazioni è infondata la  paura di contagio verso l’uomo e gli animali, per cui è importante che non vengano distrutti i nidi per questa ingiustificata paura. I gatti non dovrebbero giocare un ruolo decisivo per la diffusione del virus, anche se ci sono stati casi  che hanno contratto il virus H5N1.   Tali casi sono stati abbastanza circoscritti a situazioni particolari di gatti selvatici che hanno mangiato ripetutamente animali malati.  Comunque, come raccomandano gli organismi della salute dell’ONU, in zone con conclamati casi di infezione è bene tenere i gatti al chiuso.

Ci sono pericoli per l’uomo? Al momento non c’è stato ancora il salto di qualità (e di specie) del virus in modo che vi sia il contagio tra uomo e uomo.  I casi di contagio sono di persone che hanno contratto il virus direttamente da animali ammalati, in ambienti particolari, tipo allevamenti nei quali c’è stato un contatto ripetuto e prolungato con gli animali infetti, le loro feci o con interiora e sangue, il tutto senza le necessarie precauzioni (guanti, mascherine, vestiti e calzature).

Una domanda che ipotizza una serie di eventi difficili ma non impossibili ci viene spontanea: “Se un’anatra muore in un laghetto a causa del virus H5N1 e viene mangiata da un pesce che viene pescato e mangiato crudo (tipo sushi) posso contrarre il virus? Questo è un caso particolare, al momento non ci sono casi di pesci che hanno contratto il virus H5N1 e pertanto dovrebbero essere refrattari al virus: certamente se  il pesce viene cotto il pericolo si annulla.

I veterinari consultati ci hanno confermato che il pollame in vendita, in particolare quello italiano, è ben controllato dai servizi veterinari delle ASL. L’unica precauzione da fare è quella di lavarsi frequentemente le mani durante le fasi di preparazione e manipolazione di alimenti ( quindi una classica e normale norma igienica) oltre ad una pulizia degli utensili dopo l’uso. Ovviamente con la cottura dell’alimento ogni possibile problema scompare.

Un fattore positivo per il consumatore è che con questa crisi il pollame è ritornato a prezzi abbordabili dopo le impennate che aveva avuto con la storia del morbo della mucca pazza…ma questa è un’altra storia…passata.

Bruno Caverni

Conosco, ahimè, Carlo Macchi da diversi anni e con lui ho in comune la grande passione per il vino, non quella per l’Inter in quanto sono uno storico e fedele tifoso del Milan.

Una passione, quella del vino, che è sfociata sia nella collaborazione in Winesurf e sia con l’Associazione Italiana Sommelier, della quale sono il Delegato di Prato.

Che altro dire: in Winesurf ho conosciuto persone fantastiche, con le quali ho condiviso e sono felice di poter continuare a condividere questa bella esperienza.


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