“Le vie del panino sono infinite”: un libro introvabile da trovare3 min read

Chi conosce Achille Franco Lanata, in arte Biscotto, e la sua grande passione e maestria per creare panini particolari e buonissimi, potrebbe pensare che il soprannome più adatto per questo personaggio ligure potrebbe essere “Panino”.

 

Ma si sbaglierebbe e per capirlo dovrebbe leggere “Le vie del panino sono infinite”, autobiografia che il nostro ha fatto editare da pochissimi giorni.

 

Leggendo il breve ma spumeggiante racconto della sua vita, scritto come se stesse raccontando una bella storia agli amici del bar, si potrà capire che tra il soprannome Biscotto e la sua maestria nel “paninare” passa un mondo.

Un mondo con personaggi  mai banali perché veri, anche se spesso piccini e cattivi, ammantato di storie da dove esce sempre prepotente l’odore del mare, accompagnato da nomi di navi che hanno fatto storia, come Andrea Doria,  Michelangelo,  Raffaello.

 

Ma assieme all’odore del mare e al Mare con la M maiuscola, che Il giovane Achille ha sofferto (per il mal di mare) ma vissuto per molti anni, altri profumi affiorano dal libro: quello dei cocktail, fatti sia su navi di lusso sia in piccoli bar di provincia, quello dei vini e dei liquori da lui amati, proposti, consigliati in anni di vita sul mare e a terra.

 

Solo verso la fine della storia e quasi per caso, troviamo gli odori e i sapori dei suoi panini, per cui è diventato famoso e grazie a cui sono diventati famosi molti altri che lo hanno seguito (sarebbe meglio dire copiato…) su una strada composta, come per il genio nel film Amici Miei, da fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.

 

Infatti i panini di Biscotto nascono da una felicissima intuizione e affondano le radici nella sua fantasia gastronomica, ma per essere fatti al meglio hanno bisogno di un gran colpo d’occhio e notevole velocità di esecuzione, come quella di Biscotto, che gli permette di sfornare tanti tipi diversi di panini contemporaneamente, anche per centinaia di persone.

 

Ma i panini nascono anche dagli insegnamenti che tante brave persone gli hanno affidato in anni di amicizie e frequentazioni, nascono dalla rabbia per aver dovuto subire angherie non meritate, nascono dalla voglia di mettersi sempre in gioco, da un nave all’altra, da un bar all’altro e nascono anche dalla gioia di una famiglia e di una figlia, a cui Achille lascia le ultime pagine del libro.

 

 

Più che leggerlo questo piccolo ma succoso libro va ascoltato, vissuto, gustato. Il modo in cui Achille  l’ha scritto non lascia spazio ad una lettura tradizionale, ma ad una leggera e divertita “frequentazione” . Del resto il libro si chiude con la frase che tutti dicono quando salutano degli amici, magari seduti tranquillamente al bar “Ciao a tutti”!

 

Il libro non è in vendita in libreria. Chi lo vuole leggere provi a chiederne una copia ad Achille. Come? Magari usando la pagina facebook https://www.facebook.com/lanata.achille?fref=ts.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to ““Le vie del panino sono infinite”: un libro introvabile da trovare3 min read

  1. Ma figurati, prego. Grazie a te per quanto hai fatto e stai facendo.

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