Dopo Vini naturali, Vini veri, Vini audaci, Vini brutali, Vini selvaggi, Vini franchi, Vini crudi, Vini nudi, Vini corsari e chi più ne ha più ne metta l’escalation di manifestazioni enoiche dai nomi fantasiosi (per essere buoni) non si ferma più.
Crediamo sia il caso di selezionare con attenzione a quale partecipare e quindi noi di Winesurf vi presentiamo qua sotto le più interessanti e innovative manifestazioni enoiche dei prossimi mesi.
Vini Verticali. Parete nord dell’Eiger, Berna
Questa manifestazione non ha bisogno di spiegazioni. I vini verticali fanno ormai parte del corredo di aggettivi quotidiani che ogni degustatore ben nato porta con sé. La particolarità è data dalla location, che risponde sia a criteri di naturalità assoluta sia naturalmente ai criteri di selezione dei partecipanti. A questo punto vi sono ben 118 iscritti tra cui Ulrike Messner, nipote del famoso alpinista, che presenterà il suo Bianco Yeti da uve PIWI allevate su la Mer de Glace a cordata doppia.
Vini Austeri. Kollegio degli Skolopi Austeri, Austerliz
Manifestazione importantissima ma praticamente a porte chiuse. Potranno partecipare solo degustatori realmente austeri, che non ridono da dodici anni, hanno la barba lunga almeno 30 centimetri (anche le donne) commentano i vini citando frasi di Meister Eckhart e soprattutto non usano mai termini come “Buono, rotondo, piacevole”. La manifestazione è famosa anche per il buffet composto da un’oliva, di cultivar diversa ogni anno.
Vini sadici. Museo della Tortura, varie sedi
Manifestazione particolarissima in quanto si tiene in varie città, tutte quelle che ospitano un Museo della Tortura. Vi partecipano produttori che non solo fanno vini cattivi dentro, ma si divertono a vedere la faccia del povero degustatore al momento dell’assaggio. Vigneron di punta di questa corrente oramai sdoganata è Aureliano Perfidus, che con il suo famoso Gatto a nove code, da uve mal-vasia, riesce sempre a sferzare la gola del degustatore.
Vinòculo. Aula Magna Centro Lazzaro Spallanzani. Roma
Diventati di moda solo recentemente i Vinoculati, rappresentano un modo di fare vino che non si limita a utilizzare lieviti autoctoni, ma va a produrre vino in zone particolarmente sensibili a malattie o a virus endemici, che rendono i vini (se sopravvivono) estremamente longevi. Parteciperà, oltre al meglio della produzione europea con in testa Dimitri Rattonin e i suoi Cernovin, anche la nouvelle vague dei produttori cinesi della promettente enclave di Wuhan. Naturalmente i vini verranno serviti in provette e degustati attraverso una mascherina-filtro utile a bloccare i sedimenti microbiologici che, naturalmente, nessun produttore si sogna di eliminare.
Vini “assolutamente industriali”-Tavernello Pride. Sala coperta del Colosseo, Roma
Una manifestazione che ci voleva! Dopo il tanto atteso sdoganamento televisivo delle qualità del Tavernello questa manifestazione intende far conoscere e apprezzare tutti quei vini in brik, cartoni, bottiglioni da due o più litri che hanno come caratteristica quella di costare meno di un euro. “Finalmente liberi di bere senza pensare al prezzo che si paga” è lo slogan di questa manifestazione che ha già visto l’adesione di centinaia di imbottigliatori da tutta Italia. Ci saranno anche produttori esteri, come l’australiana Cartoonwines, famosa per produrre vini in cartoni con sopra le immagini dei fumetti più conosciuti. In Italia alcune cantine stanno studiando la stessa cosa utilizzando come testimonial il famoso Superciuk, personaggio del tanto rimpianto fumetto Alan Ford.
Vinchiappetto, sede da stabilire
Manifestazione particolarissima e trasversale, a cui partecipano sia produttori che si autodefiniscono naturali e propinano con successo vini senza senso, sia produttori che si definiscono tradizionali e cercano di camuffare prodotti scadenti attraverso bottiglie pesantissime e packaging ammiccanti. Tra i partecipanti il famoso produttore naturale Silvan O’mago, che ha creato il brand Noncesecrede e che in tre anni è passato da produrre 30 bottiglie per uso personale a tre milioni di secchi di vino naturale, venduto proprio in questo contenitore in quanto “Si beve a secchi” è la pubblicità che ha fatto conoscere il marchio. Non passerà sotto silenzio anche la partecipazione della statunitense Body Building Wines, famosa non tanto per la qualità dei suoi vini ma per le sue bottiglie (adottate anche da molte cantine italiane) che devono essere spedite singolarmente ma in un cartone da sei. Hanno riscosso così tanto successo che l’AIS ha dovuto creare un corso per bodybuilder sommelier.
Vini musicali: Ridotto del Teatro La Scala di Milano
Chiudiamo questa carrellata di manifestazioni imperdibili con quella dedicata ai cosiddetti Vini Musicali, cioè nati da una viticoltura che ha la musica come parte integrante . Si rischia di rimanere senza parole davanti a questa nuova frontiera della viticoltura e infatti Richard Wagner sosteneva che “Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica”. Questa forma avanzata di viticoltura prevede forme di trattamenti musicali sia “a raggiera” che “a pianta”: nel primo caso si piazzano degli altoparlanti in vigna e tutte le viti ascoltano la stessa musica, ma da qualche tempo prevale l’idea di un allevamento “di precisione” che prevede auricolari piazzati sui singoli grappoli in modo che la pianta possa scegliere la sua o le sue musiche preferite. Capostipite di questa forma di viticoltura è Armanda Casadei, che in Romagna produce il famoso Liscio, sangiovese in purezza allevato con la musica del famoso zio. Ne ha provato anche una versione charmat, però ha capito che il Liscio Frizzante non poteva andare.
Ringraziamo per le foto
Gagnonm1993 da Pixabay