Le manifestazioni “in culla” uccise dal Covid2 min read

In questi tristi giorni è arrivata la notizia che il Mercato FIVI di Piacenza è stato annullato. Mentre si aspetta l’annullamento di altri eventi come il Merano Wine Festival noi di Winesurf, dopo essersi appropriati della palla di lardo che Gianni Mura utilizzava per prevedere gli esiti del campionato di Serie A, siamo in grado di fornire l’elenco delle nuove manifestazioni enoiche appena nate che purtroppo verranno annullate nei prossimi mesi. Alcune, forse prevedendo il risultato finale,  non erano state nemmeno pubblicizzate.

2 novembre 2020, Roma: Verano Wine Festival

La manifestazione altoatesina si spostava per la prima volta a Roma in una location particolare, dando spazio alla moderna categoria dei vini ossuti, scheletrici, carenti di corpo. In occasione della festività dedicata ai defunti si prevedeva una grande affluenza, da qui il logico annullamento.

4 Novembre 2020, Firenze: “Un alluvione di vini”

Manifestazione che prevedeva la mescita di vini sfusi in quantità industriale per le vie del capoluogo toscano. Rimandata al 11 settembre 2021 cambierà anche nome e si chiamerà “Due torri gemelle di vino”.

16 novembre 2020, Roma: “Vini, vidi, vici”

Sono oramai passati più di 2000 anni da quando Giulio Cesare coniò la famosa frase e così qualcuno ha pensato di ricordare l’evento con una manifestazione smart e fast, quindi al passo con i tempi. Ogni partecipante avrebbe avuto 5 minuti netti per degustare 347 vini bendati. Chi li avrebbe riconosciuti tutti avrebbe vinto un trapianto di fegato.

30 novembre 2020 Milano: Il giarVino verticale

Per festeggiare il connubio tra architettura e vino una manifestazione aperta a alpinisti, scalatori e arrampicatori (anche sociali). I degustatori, abbarbicati come gibboni alle piante del famoso Giardino Verticale, avrebbero degustato vini estremamente verticali e austeri. A guidare la degustazione ci sarebbe stato Reinhold Messner.

25 dicembre 2020, Bologna: “A Natale vini che sanno di renna”

La manifestazione avrebbe proposto decine e decine di vini cosiddetti naturali, caratterizzati da sentori animali dove il profumo di renna sudata sarebbe stato uno dei meno terribili. Il Covid in questo caso è servito a qualcosa.

31 dicembre 2020, Verona: Finitaly

I superstiti dal Covid avrebbero potuto brindare con quello che avevano a portata di mano. Annullata per mancanza di superstiti.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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