Langhe Nebbiolo e Nebbiolo D’Alba: tra le varie annate in commercio di questi “gemelli”  la 2023 è da preferire4 min read

Sappiamo perfettamente che dal punto di vista del disciplinare le due denominazioni coprono territori diversi (molto più ampio quello del Langhe Nebbiolo) e vedono in campo anche la possibilità di usare un 15% di uve non nebbiolo (sempre per il Langhe Nebbiolo), ma agli occhi del consumatore risultano due denominazioni praticamente identiche. Confessiamo anche che qualche volta ci è capitato, nel dividere i vini per gli assaggi, di sbagliare e mettere uno-due vini di una denominazione nella degustazione dell’altra, accorgendosene solo alla fine, quando si scoprono le bottiglie.

Insomma, siamo di fronte a due denominazioni quasi gemelle che ormai, assieme, riescono da qualche anno a mettere un po’ in crisi le vendite di “papà Barolo” e di “mamma Barbaresco”.

Barolo

In effetti nei nostri assaggi hanno trovati tanti vini di buono e ottimo livello, in particolare dell’annata 2023. Quella che adesso e “più” in commercio e che, a nostro parere è uno-due gradini sopra quella che la seguirà, la difficile e piovosa (anche) in vendemmia 2024.

Qua sopra si è scritto “più” perché abbiamo degustato, come sempre ormai, Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba che coprono un arco di 4-5 annate e tra queste quella che sicuramente spicca è la 2023, che adesso è godibilissima e lo sarà al top almeno fino al 2028-2029. Pensate che tra i primi 10 Langhe Nebbiolo dei nostri assaggi ben 8 sono della vendemmia 2023 e se andiamo tra i Nebbiolo d’Alba si scende a 6  ma con tutti i vini Top racchiusi in questa sola annata.

Nebbiolo

Torniamo un attimo alle “possibili differenze reali”: se proprio dobbiamo trovare una differenza tra le due denominazioni potremmo mettere in campo una maggiore struttura nel Nebbiolo d’Alba mentre i Langhe Nebbiolo si potrebbero riconoscere per una dinamicità e freschezza maggiore, ma siamo veramente a sfoltire le ciglia alle pulci.

Dal punto di vista dei Vini Top siamo quasi alla pari: quattro per i Langhe Nebbiolo e tre per i Nebbiolo d’Alba, ma va anche detto che i Langhe Nebbiolo degustati erano quasi il triplo dei Nebbiolo d’Alba.

Però se andiamo a conteggiare i vini che hanno raggiunto e/o superato i nostri 80 punti (che per noi, lo ripetiamo sempre, non sono pochi perché non spariamo punteggi alti come mortaretti alla festa del patrono) vediamo che tra i Nebbiolo d’Alba sono solo il 48.3% mentre tra i Langhe Nebbiolo si arriva al 61.1%. Quindi se uno dovesse bere “a scatola chiusa” dovrebbe preferire i Langhe Nebbiolo.

Ma queste due denominazioni, sempre più prodotte e bevute, secondo noi dovrebbero essere approcciate da un altro lato, anzi da due: quello della vendemmia più o meno buona e quello del nome del produttore. Diciamo questo perché, senza nulla togliere ai produttori fuori dal territorio del Barolo e del Barbaresco, tra i primi dieci Langhe Nebbiolo otto sono di produttori che principalmente operano in quelle due denominazioni e il numero scende a sette tra i i primi dieci Nebbiolo d‘Alba. Se un’eccezione deve esserci riguarda i produttori del Roero, specie parlando di Nebbiolo d’Alba.

Insomma l’ascissa e l’ordinata per cercare di bere dei buoni/ottimi Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba sono l’annata e il brand aziendale. Per questo, prendendo come ascissa la vendemmia 2023 vi consigliamo di andare consultare la nostra guida per avere indicazioni precise.

Anche sul fronte dei prezzi sono denominazioni simili: in entrambe quasi tutti i vini hanno prezzi da enoteca che partono da 15-16 Euro e arrivano fino a 25-26. Ci sono eccezioni sia in alto che in basso ma il range è questo.

Sono anche denominazioni (più il Langhe Nebbiolo che il Nebbiolo d’Alba) dove l’uso del legno e quasi sempre equilibrato e questo aumenta la loro piacevolezza immediata.

In definitiva si tratta di due denominazioni molto centrate sul rapporto qualità/prezzo con una godibilità immediata di molto superiore a Barolo e Barbaresco ma con un arco di vita molto più breve che, visti anche i cambiamenti climatici va dai 3 ai 7/8 anni per le migliori annate.

Siamo abbastanza soddisfatti dei nostri assaggi (molto per quanto riguarda la sola annata 2023!) con alcuni punti interrogativi sulla qualità media dei Nebbiolo d’Alba.

Nei prossimi giorni vi parleremo dei grossi calibri: Barbaresco 2022 e Barolo 2021, fino ad arrivare alle Riserve. Non perdetevi questi articoli e le nostre degustazioni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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