La particolarità che offre “l’Anteprima l’Altra Toscana” ogni anno è la possibilità di degustare vini che diversamente sarebbe impossibile trovare assieme e confrontarli tra loro. Sto parlando dei prodotti del Consorzio Tutela Vini di Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio di Cortona, Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Consorzio Tutela Vini Montecucco, Consorzio Suvereto Val di Cornia, Consorzio di Tutela Vini Terre di Casole e del Consorzio Vini Toscana IGT.
L’organizzazione dell’evento, tenutosi a Palazzo degli Affari di Firenze, è stata funzionale per chi desiderava assaggiare comodamente i vini, concentrandosi sulla degustazione. Essendo i posti limitati, era fondamentale prenotarsi in anticipo, soprattutto per la stampa.

Noi abbiamo confermato la qualità dei Chianti Rufina Terraelectae, ma ci siamo soprattutto dedicati alla scoperta di zone meno conosciute, come le Terre di Casole e alcune etichette del Consorzio Montecucco.
Per quanto riguarda i vini dell’Amiata, in due etichette di Montecucco Sangiovese (2018 e Riserva 2015) abbiamo riscontrato eleganza, equilibrio e soprattutto mineralità, quella che ci si aspetta da un terreno vulcanico. Il Consorzio Terre di Casole ha presentato solo cinque etichette in degustazione, tra cui Caciorna, Camporignano, Elisa Ammannati e Nuova Mensano, quest’ultima con un Sangiovese in blend con Cabernet non specificato, annate dal 2018 al 2022.
Tutti i 100% Sangiovese erano più sottili delle aspettative, riflettendo sicuramente le caratteristiche del territorio, eppure abbracciando più o meno volontariamente le attuali tendenze dei consumatori più propensi verso vini più fruttati e leggeri.
Tra i gli Ansonica in catalogo quello di Arrighi di Porto Azzurro, “Valerius” 2023, è rimasto impresso per il suo sapore sapido, fresco, equilibrato, sicuramente da ricercare sugli scaffali.
Interessante anche l’azienda Agricola Ludus di Gambassi Terme, con due etichette: Alba 2023 (Pinot Bianco, Petit Manseng, Sauvignon Blanc) e Ludus 2022 (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot), entrambi morbidi, rotondi equilibrato, adatti anche ai neofiti winelover. Qualche dubbio invece sui Cabernet della costa Toscana, in quanto quelli assaggiati presentavano note di legno stonate, forse per botti che avevano esaurito il loro tempo. Peccato, perché questo vitigno in alcune zone esprime grande potenziale.
Lunga vita all’Altra Toscana, che ogni anno offre a degustatori e professionisti l’opportunità di scoprire etichette fuori dai canali mainstream.