Alla degustazione di Capezzana hanno partecipato tre redattori di winesurf, due storici ed una “new entry”. Eccovi di seguito le loro impressioni.
Le verticali sono le degustazioni più ricche di emozioni e pensieri, al di là dell’organolettico. Questa a maggior ragione: veder stappare un vino di più ottant’anni e trovarlo poi davvero buono è qualcosa che mi è successo solo con un Madera. Ha offerto un vero, complesso bouquet con frutto ancora vivo.
Veniva anche voglia di mangiare, il vino è straordinario se si pensa che ce ne sono ancora decine di esemplari nelle cantine e che, a detta dei fratelli Contini, la loro qualità è accettabilmente costante.
Nel complesso questi rossi si sono rivelati buonissimi anche se diversi per stile e profilo. Direi quindi che emerge un’idea di “terroir allargato”, garante di una qualità fra l’alta e l’altissima nonostante i cambi di mano, di consulenze, di marze e di blend o le variazioni di legni e di vigne.
Capezzana ha una storia agricola documentata di mille e duecento anni, per non parlare delle tracce etrusche. Questa degustazione mi ha lasciato la convinzione che qualcosa di ottimo continuerà a esser fatto almeno altrettanto a lungo.
Alessandro Bosticco
Una splendida giornata di primavera. Sole caldo e aria fresca. Beatrice, Benedetta e Vittorio Contini Bonaccossi ci aspettano per una verticale di Villa di Capezzana.
Ecco alcune brevi note sui vini degustati
Il 2011 ha un buon naso, è molto tannico ma comunque elegante in bocca.
Il 2006 ha bel naso che sia apre piano piano, sprigionando fini aromi terziari. In bocca ha un buon tannino.
Il 1995 ha un naso netto, molto erbaceo. In bocca cambia col tempo, uscendo molto terziarizzato. Mostra comunque una grande tannicità.
Il 1983 ha una grande struttura ma un naso strano, poco definito. Ha una bocca buona, pulita, elegante, giustamente tannica e persistente.
Il 1968 è incredibile. Sicuramente quello che più mi è piaciuto. Ancora uno splendido naso, ottimo in bocca. Molto terziari, liquirizia e caffè soprattutto. Poco frutto. In bocca buon tannino e ancora una buona acidità.
Ma sicuramente quello che con una sola parola mi sento di definire “emozionante” è il 1931. Ancora un bouquet incredibile. Ancora percettibile il frutto, la tipicità del vitigno. Buon tannino e buona acidità che del resto ti aspetti data la longevità.
Accanto al 1995 viene aperta anche una bottiglia non prevista di Villa di Trefiano. Ha uno splendido naso e con la sua eleganza in bocca batte sicuramente il coetaneo Villa di Capezzana.
Tiziana Baldassarri
1931
Trasparenti note di color mattone, colore vivido e lucente, incredibile per un signore di quasi ottantaquattro anni. Da iniziali note di goudron si apre delicatamente su sentori medicinali, iris, sottobosco, spezie scure, nuances di incenso e poi si allarga su fiori rossi e prugna. La bocca è viva e dotata di buona freschezza con un tannino elegante. Il finale è ancora lungo.
Dopo almeno quattro ore dall’apertura, il vino era ancora godibilissimo sia nei profumi che nel gusto…Chapeau!
1968
Colore mattone scuro, si apre su spezie scure, goudron, pout pourri di fiori rossi, e poi cipria, spezie dolci e note carnose. All’assaggio l’alcool è leggermente preponderante su l’acidità non alta e sui tannini leggeri, finale media lunghezza. La bocca poi si è apre e si allunga disvelando un vino che ha retto bene il passare del tempo .
1983
Granato scuro. Goudron e spezie scure in primis, poi confettura di ciliegia e cassis, note balsamiche. bocca calda asciutta in buon equilibrio tra corpo, acidità e tannini.
1995
Granato impenetrabile. Spezia scura, naso elegante, potente e compatto con note balsamiche e di confettura di mirtillo, cassis, violetta e legno di cedro. Bocca calda, compatta, potente ed equilibrata, buon finale.
2006
Rubino compatto note dolci di vaniglia, cassis, poi violetta, cioccolata, leggera nota di china e rabarbaro. Bocca calda piena compatta buona freschezza ma non molto equilibrata che però migliora col tempo mostrando anche incredibile sapidità.
2011
Rubino con note violacee, succo di mirtillo (marca Bresso, veramente buono), violetta mammola, spezie dolci, cioccolata al latte, leggero tabacco da sigaro cubano. Bocca potente e in equilibrio, l’annata calda non va oltre i limiti ed è tenuta freno da un’acidità presente e da tannini ben rotondi.
Villa di Trefiano 1995
Vino territoriale dove il frutto è ben presente: ciliegia ma anche mirtillo sono ben affiancati da una nota balsamica che caratterizza la zona del Carmignano.
Bocca in cui risalta l’elegante connubio tra tannini ben polimerizzati, alcool e acidità. Il tutto supportato da un discreto corpo. Finale lungo ed intrigante.
Bruno Caverni