La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 40, no.11, 30 novembre, 20151 min read

La copertina è interamente dedicata al caso Kurniawan, il noto contraffattore di vini pregiati. E di fatti, dopo l’editoriale di Shanken e Matthews, dedicato ovviamente alla lotta alla contraffazione, le rubriche di attualità (gli incendi in California), le pagine degli opinionisti (Laube sui Cabernet di Sonoma, Kramer sulla tipicità, Sanderson sul ritorno del tappo di sughero).

Si comincia proprio con la lotta , ormai globale, alla contraffazione: Mitch Frank spiega perché, nonostante la cattura del noto truffatore, i consumatori siano ancora lontani dal poter stare tranquilli; Peter Hellman narra la storia di come un giovane procuratore e un veterano dell’FBI sono riusciti a incastrare Rudy Kurniawan.

Infine Esther Mobley parla di Maureen Downey, l’esperta che rifiutò i vini del grande truffatore.

Di seguito lo chef Julian Serrano propone il suo menu di festa, quindi è la volta dei vini del Rodano, a cui James Molesworth dedica un ampio articolo.

Dopo le folgoranti annate 2009 e 2010, le ultime tre annate già rilasciate (2011-2013), sia al Nord che al Sud, sono di livello inferiore, ma di buona qualità.

Chiudono il servizio i preferiti di Molesworth.

Si prosegue col Sud della Francia (Languedoc e Roussillon in ascesa), a cui sono dedicati gli ultimi due servizi di questo numero, subito prima della Buying Guide.

Tutti vini della California e tre Champagnes nelle  categorie più nobili (Hihghly Recommended e Collectibles),solo un Barbaresco, tra gli italiani, negli Smart Buys; nessuno tra i Best Values.

Wine Spectator, vol. 40, no.11,  November 30, 2015, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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