La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 40, dicembre, 20151 min read

Si avvicina Natale e la copertina è ovviamente dedicata agli sparklings, gli spumanti. Titoli minori alla cucina e ai bianchi d’Austria, alla famiglia Rouzard della Roederer e alla guida a Vancouver.

 

L’editoriale è dedicato alle stars delle bollicine,poi le notizie, poi: le attualità   (vino sugli aerei di linea), le pagine dedicate al caffè e agli spirits, gli opinionisti (Laube: ripensare le etichette, Kramer: il futuro dei consumi di vino in America, Molesworth: scoprire il Sud Africa).

Il primo servizio è per la famiglia Rouzeaud  e il loro impero, di cui il Cristal è la bandiera.

 

A seguire, una rassegna delle aziende che fanno parte del gruppo Roederer, dallo Chateau Pichon Longueville Lalande, ai Domaines Ott e i Porto di ramos-Pinto.

 

L’articolo che segue, di Alison Napjus, riguarda ancora lo Champagne, una fucina di qualità. Completa il servizio  la Guida Alfabetica allo Champagne , con le valutazioni di più di 400 vini.

 

Tim Fish ci poirta a Vancouver, nella British Columbia, a scoprire i migliori locali per gli amanti del vino. Si ritorna poi in Europa , per parlare di vini austriaci, con le raccomandazioni di Kim Marcus.

 

Chiudono il fascicolo i vini di Failla, a  Sonoma, dove Ehren Jordan  cerca l’eccellenza dello Chardonnay e del Pinot Noir. Infine la Buying Guide: anche stavolta nessun italiano nelle categorie di vertice, con solo Stati Uniti, Francia (Borgogna/Champagne) e un po’ di Spagna; un Pinot grigio friulano è negli Smart Buys

Wine Spectator, vol. 40, no.12,  December 15, 2015, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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