La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator ottobre 20152 min read

Grandi rossi spagnoli nel titolo al centro di copertina. Poi: vini della Loira, la guida alla costa di Barcellona e cocktails “affumicati” .

 

Dopo l’editoriale di Marvin R. Shanken dedicato all’ascesa dei vini spagnoli, le varie rubriche, novità, le pagine degli opinionisti (Laube sul successo dei vini Meiomi, Kramer alla ricerca dei fondamentali) e i cocktails al fumo nella sezione degli Spirits, si comincia con un servizio sui pionieri del Priorat iberico, e naturalmente in primis, Alvaro Palacio.

 

Il servizio è corredato da una storia del Priorat in 12 bottiglie, a partire dal Cartoixa 1975 Scala Dei .

 

In chiusura i vini raccomandati da Thomas Matthews (al vertice il Mas de la Rosa 2012 di Val Lach).

 

Restiamo in Spagna anche col servizio seguente, riguardante i profumi e i sapori di Barcellona e della Costa Dorada, con i migliori ristoranti e alberghi. Ancora vini spagnoli:rossi potenti, bianchi “diversi” e grande rapporto qualità-prezzo.

 

Thomas Matthews valuta le diverse annate dei vini spagnoli nelle tre regioni principali (Rioja, Priorat e Ribera del Duero) e indica i suoi vini preferiti (al vertice un Ribera del Duero del Dominio de Atauta della fortunata vendemmia 2012, stimata sui valori di 2009 e 2011).

 

Kim Marcus presenta i vini più piacevoli e di buona convenienza prodotti con i Big Four: Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Sauvignon blanc e Syrah.

Una curiosità: tra i migliori Chardonnay ci sono tre pugliesi: Cantele, Tormaresca e Rivera.

 

Segue un servizio dedicato a un territorio ancora sconosciuto per i suoi vini, quello del Vermont, e a un pioniere di quella regione, Deirdre Heekin. Nell’articolo successivo tocca ai vini della Loira della difficile annata 2013. Secondo James Molesworth c’è comunque qualità e i vini sono molto adatti alla tavola.

Nella personale graduatoria dei migliori, predominano i vini moelleux, con quattro Quarts-de-Chaume e un Coteau du Layon ai primi cinque posti.

 

Chiude il fascicolo, come di consueto, la Buying Guide.

Questa volta non c’è nessun vino italiano nelle categorie della qualità più alta,ma ce ne sono due (vengono entrambi da Montepulciano) tra gli acquisti più convenienti.

 

Wine Spectator, vol. 40, no.7, October 15, 2015, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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