La stampa estera a portata di clic: Decanter, vol 41, n.5, febbraio 20162 min read

Il titolo più grande di copertina é dedicato ai Borgogna 2014 . Altri titoli sono : Top Cabernet californiani del 2012, Frédéric Engerer di Château Latour.

 

Il numero si apre con una bella fotografia a due pagine delle vigne innevate di Château Kefraya, in Libano.

Poi:   le notizie del mese (ancora polemiche e liti giudiziarie per la classificazione di Saint-Émilion), le lettere, gli opinionisti, Andrew Jefford (vini della Virginia), Hugh Johnson (il nuovo mondo del vino), Sarah Kemp (viaggio in Libano).

 

Eccoci ai vini borgognoni della vendemmia 2014, la migliore (anche per quantità) dopo quella del 2010, soprattutto per la Côte de Nuits e  Chablis. Segue l’intervista a Frédéric Engerer, presidente di Latour e nuovo proprietario del Domaine d’Eugénie (già Domaine Engels) in Borgogna.

Il territorio del mese é quello  di Spring Mountain (Cabernet, Cabernet e ancora Cabernet), poi Steve Brooks incontra la proprietaria di Moss Wood, nella regione del Margaret River, Australia.

Christian Eedes presenta il nuovo, sorprendente Pinotage, vino simbolo del Sud Africa.

Poi Christelle Guibert scrive a proposito dei vini delle migliori  cooperative d’Europa (nella selezione di quelle italiane, D’Agata  ha scelto 3 cooperative dell’Alto Adige, due della Sardegna e una ciascuna di Valtellina, Valle d’Aosta  e Piemonte).

Nell’articolo che segue si  discutono gli effetti postumi del consumo di alcool.

E’ poi la volta dei ristoranti, dell’itinerario del mese (Niagara Peninsula), le Notes &Queries, lo sguardo al mercato, i prezzi dei Bordeaux e di altre regioni del mondo, naturalmente la sezione  della Buying Guide, dedicata alle degustazioni: i il  panel tasting del mese é centrato sul  Cabernet californiano del 2012, poi si parla dei bianchi del Capo, Sud Africa, le pagine di Spurrier e i weekday wines (i vini buoni e convenienti).Si chiude con la leggenda del vino: é un vino libanese, lo Château Musar del 1964.

A questo numero é allegato il fascicolo speciale annuale riservato all’Italia. Cento pagine interamente dedicate ai vini italiani: gli eroi del vino naturale, bollicine ,  Barolo, i vini dell’Alto Adige, la nuova espressione del Soave, viaggio in Friuli, la metamorfosi del Lambrusco. E ancora: Chianti addormentato? I vantaggi del Nobile di Montepulciano, i vini di Montefalco, la promessa del Sud, la Puglia, i punti di forza del vino siciliano le cooperative che pensano in grande. Si chiude con un articolo dedicato alla scoperta del tempo giusto per bere i vini e una tabella sulle annate da bere e da conservare (rossi piemontesi e toscani).

Decanter, vol 41, n. 5, February 2016, £ 4.40 (in Inghilterra)

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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