Dopo almeno 4 diverse date annunciate, Eataly Roma, la nuova avventura imprenditoriale di Oscar Farinetti, ha aperto i battenti Giovedì 21 Giugno 2012.
Si tratta di un supermercato di 17 mila quadri con 23 punti ristoro, 14.000 prodotti in vendita ( il 30% arriva dalle campagne del Lazio), 8 luoghi di produzione a vista (birrificio, caseificio, pasta fresca, ecc.) oltre a 40 aree didattiche, 8 aule per i corsi, 1 libreria, 2 sale riunioni, 1 area expo, 1 centro congressi e ben 557 dipendenti, per lo più giovani o giovanissimi, che curano il servizio.
La struttura ricavata nell’ex air terminal della Stazione Ostiense, a suo tempo disegnata dall’architetto Julio Lafuente per i mondiali di Italia 90, è rimasta per oltre 20 anni abbandonata (sic). Oggi è un bellissimo edificio recuperato dal degrado e restituito alla fruizione della città. E così dopo essere stato all’anteprima per la stampa, lo scorso 11 giugno, ci sono voluto ritornare nel giorno di apertura per vedere come i consumatori romani hanno accolto la novità.
Premetto che la giornata non era delle migliori: Scipione l’Africano – è il nome affibbiato alla perturbazione che ha fortemente riscaldato l’aria– si esprime ai massimi livelli e anche l’orario –le 15 – non lascia molto scampo. Nonostante ciò, diluite nei quattro piani, ho trovato circa un migliaio di persone: molte a fare la spesa, tante a curiosare tra gli scaffali, altrettante sedute a mangiare o a bere, frammiste a turisti in cerca di souvenir gastronomici. La circolazione all’interno della struttura è aiutata da un efficiente impianto di condizionamento mentre negli ascensori il caldo si fa sentire. La caffetteria è piena, i tavoli della pizzeria sono quasi tutti occupati mentre la birreria è semivuota così come la rosticceria.
I prezzi sono medio, medio alti, a parità di merce e/o di marchio, con quelli praticati dai supermercati di Ostiense e dintorni. Tanto per fare un esempio ad Eataly la Barbera sfusa costa 1,80 al litro mentre nei negozi del vicino quartiere popolare della Garbatella i rossi (montepulciano d’Abruzzo, ecc.) non superano 1,30 per non parlare dei bianchi a 1,10. La pasta Garofoli qui in vendita a 1,15 la confezione, solitamente si può acquistare a 0,85/0,90. Differenze non enormi ma nemmeno di poco conto per una famiglia abituata a controllare lo scontrino della spesa.
Concorrenziali le ciliegie che è possibile acquistare a seconda del tipo o della provenienza, da poco meno di 2 euro sino a 6 euro, quindi alle stesse quotazioni praticate nei mercatini rionali in questi giorni. I prezzi dei vini in bottiglia non sono particolarmente “friendly” tenuto conto dell’offerta assicurata dalle enoteche romane mentre il settore dedicato ai formaggi attira l’attenzione: attorno ai 17 euro si possono comprare ottimi prodotti e anche buon burro a 2 euro.
Eataly Roma ha alzato l’asticella della competizione sull’offerta di prodotti di qualità, come non era mai successo in passato. Se i consumatori hanno trovato un nuovo punto di riferimento anche le aziende agroalimentari hanno trovato uno sbocco per i loro prodotti, oltretutto in un contesto che li valorizza.
Oscar Farinetti non è un benefattore ma un imprenditore accorto e capace che ha colto i cambiamenti dei gusti e dei consumi. Buona fortuna a tutti e soprattutto ai quei 557 ragazzi che hanno trovato lavoro.