La Cuccagna a Crispiano: mai nome fu più azzeccato!3 min read

Saputo che qualcuno ha storto la bocca perché ho parlato di un ristorante a trecento metri da casa, questa volta ne ho trovato uno che si trova a quasi 800 chilometri dalla mia avita magione.  Per la precisione a Crispiano, paesino pugliese a circa 20 chilometri da  Taranto.
Tutto nasce "come sempre accade": un osteopata, che ha la sorella laureata in scienze statistiche, incontra una bella psicologa. I due si innamorano, si sposano ed ovviamente assieme alla sorella cosa fanno? Prendono in mano la storica “Macelleria con fornello” di famiglia e tirano su un ristorante dove è impossibile non mangiare bene…e pure tanto (e scusate se è poco!).

Ma andiamo con calma: cosa è una macelleria con fornello? E’ una macelleria dove, come da tradizione locale, tutti potevano farsi preparare sulla griglia carni di manzo, maiale, agnello e via cantando.  Gianni Marsella, così si chiama il nostro osteopata, pensò bene nel 1994 di ampliare, cambiare, ristrutturare, ringiovanire e riproporre quello che era da anni il lavoro di famiglia, facendo nascere La Cuccagna.

Appena entrati in questo ampio locale sulla sinistra troneggia “il passato” cioè un modernissimo banco frigo con dentro carni e preparazioni speciali. Potrete quindi, come nei ristoranti di pesce, decidere non solo cosa mangiare sulla griglia, ma “quale pezzo mangiare”. Io però in quel mare magnum di ciccia vi consiglio di “antipastarvi” con le sublimi polpettine fritte. Il detto “Ancora una e poi basta” è stato creato per loro.

Ma non di sola carne vive l’uomo: eccovi allora come primi le orecchiette integrali con pomodoro fresco, cacioricotta e basilico, i frisciddi al ragù bianco di agnello con pomodorini e pecorino fresco o gli spaghettoni freschi con cardoncelli selvatici, pomodorini e caciocavallo podolico. Tutti piatti dove gli odori si sposano a sapori sostanziosi.

Tra i secondi la carne giustamente impera, sia che si parli di arrosto misto sia di tagli che vanno dal filetto, all’entrecote, alla costata. Un gradino sopra però metterei l’agnello arrosto, specie se fatto in forno con patate e lampascioni.
Non siete sazi? Volete anche il dolce? Eccovi allora una bella serie di elaborazioni non scontate come il flan al cioccolato con gelato al pistacchio, il cestino di frolla al cacao amaro con ricotta, mandorle e pere caramellate o la sfoglia sbriciolata con crema al pistacchio di Bronte e cioccolato fuso.

Last but not least i vini. Non pensavo che l’osteopatia prevedesse tra i metodi di cura anche il Barolo di Bartolo Mascarello. Probabilmente però sarà merito della psicologia, che argutamente teorizza come una grande cantina, con etichette da tutta Italia di produttori per niente semplici e scontati, possa invogliare il cliente al bere. In ultima battuta subentra la statistica, la quale informa i nostri gestori che ricaricare meno porta e vendere di più ed ha soddisfare maggiormente il cliente. Forse è per questi tre motivi che la cantina della Cuccagna è un luogo molto interessante: grande scelta di vini locali accanto ad una attenta selezione nazionale. Il tutto con ricarichi che possono arrivare al massimo al 100%,  con una media attorno al 70%.
Insomma: mangerete bene, berrete bene e spenderete una cifra giusta. Se questa non è una cuccagna…

Ristorante La Cuccagna
Corso Umberto, 168 , 74012 Crispiano (Ta)
Tel. 099 616087 cell.349 8733138
cuccagnagirodivite@libero.it
prezzo medio 30-35€ vini esclusi
ricarico medio vini 70%
aperto solo la sera, anche a pranzo nei festivi
chiuso il martedì

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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