Per la 12° edizione del premio nazionale a lui intitolato Giulio Gambelli ha… esagerato!
Mi spiego: sono straconvinto che ogni anno la degustazione del Premio Nazionale Giulio Gambelli, che premia l’enologo under 40 che più si ispira al modo di fare vino di colui che ha creato una bella fetta dei più grandi vini toscani, venga guidata in pectore da Giulio Gambelli in persona, momentaneamente tornato tra noi. Questo anche perché quando si conosce il nome del vincitore si tratta sempre di una persona che a Giulio sarebbe piaciuta e non solo per come fa il vino.
Quest’anno però caro Giulio, qualcuno potrebbe sospettare che tu abbia quasi complottato con un tuo amico, che magari si trova nella nuvoletta accanto alla tua e assieme abbiate deciso il nome del vincitore.

Infatti il giovane Ovidio Mugnaini, vincitore della 12° edizione del premio, non solo è di Poggibonsi come Giulio (e il sottoscritto) ma è anche il nipote di Ezio Mugnaini, Contadino con la “C” maiuscola, viticoltore, amico di Giulio e se permettete anche del sottoscritto. Ezio in vita sua aveva avuto anche un bar, a venti metri dalla casa di Giulio: in quel bar Giulio prendeva il caffè e a lui Ezio consegnava i campioni del suo vino per farglieli assaggiare e avere dei consigli.
Lo ha ricordato Ovidio nel suo intervento e io mi sono ricordato delle molte volte che Ezio mi faceva assaggiare i suoi vini, figli di una assoluta schiettezza contadina, magari intercalati da qualche (anzi da molte) ciliegie staccate direttamente dall’albero o da qualche verdura a cinqwue stelle del suo orto.
Ovidio allora era piccolo e sicuramente queste cose non le ricorda, ma adesso è lui che dirige la piccola vigna di famiglia, assieme ad una serie di importanti consulenze.

Prima che qualcuno possa pensare male voglio precisare che non solo la degustazione per il Premio Giulio Gambelli è bendata ma la commissione non conosce, né prima né dopo, i nomi degli enologi partecipanti, a parte quello del vincitore e solo al momento della premiazione.
Quindi Ovidio Mugnaini non solo si è strameritato il premio, ma sono convinto che l’onorerà con vini che si ispirano a Giulio ma che sotto sotto hanno anche lo zampino di nonno Ezio.
Bravo Ovidio!