Incredibile! Anche Burton Anderson ha fatto un blog.2 min read

Il web  è riuscito a coinvolgere anche un non certo giovincello come Burton Anderson. Da poco più di un mese è online www.burtonanderson.net. In questa breve intervista chiediamo al grande giornalista come è stato il suo impatto con internet.

“E così ti sei dato anche tu al blogging. Come riesci  a gestire uno strumento che tutti dicono essere per i giovani?”

“Purtroppo sto scoprendo che è davvero per i giovani. Il blog si chiama: Burton Anderson On Vino. Il link è www.burtonanderson.net.”

“Cosa ti piace di più di questa avventura?”

“Scrivere e curare articoli che abbiano qualcosa di nuovo e diverso, addirittura unico, e non ripetere le solite cose che si trovano in rete.”

“Cosa ti fa arrabbiare di più o non riesci a digerire?”

E’ difficile rispondere, ma credo sia il cercare di padroneggiare le tecniche (spesso fallendo) che vengono naturali alle persone sotto i 50 anni.”

“Quali contenuti hai incluso finora e quali includerai nel prossimo futuro?”

“Ho fatto articoli su una serie di argomenti sul vino e sul cibo, che sarebbe meglio descrivere visitando il blog. A proposito, le foto sono eccezionali, la maggior parte delle quali fatte da Andrea Rum.”

“Dovrei considerarti un pericoloso concorrente o un giovane collega da affiancare?”

“Nessuno dei due. Non sono un concorrente pericoloso. Potresti considerarmi un vecchio collega da affiancare. Infatti, ho iniziato una collaborazione con Winesurf.”

“Scherzi a parte, cosa pensi che il mondo del vino su internet non mostri bene?”

“Il mondo del vino su internet è generalmente rivolto a persone che vogliono descrizioni frettolose e valutazioni con punteggi piuttosto che scritti studiati sulle persone e sui luoghi che rendono il vino veramente interessante.”

“Cosa ti piace e cosa non ti piace del modo in cui il vino viene trattato su internet?”

“Mi piace il fatto che si possano ottenere immediatamente informazioni su qualsiasi vino. Non mi piace il fatto che la maggior parte dei bevitori di vino non impieghi più di 10 secondi per conoscere “a fondo” un vino.”

“A questo punto stai pensando di entrare anche nelle reti sociali o ci sei già?”

“Le reti sociali sono al di là di me. Mi affido ai giovani colleghi, per quello che vale.”

“Riguardo al mondo del giornalismo enologico pensi che il futuro sia solo online o credi che la carta stampata abbia ancora qualcosa da dire?”

“Il futuro del giornalismo enologico sarà principalmente online. Le eccezioni saranno i libri classici che vengono rivisti di tanto in tanto.”

“A proposito, dove si può acquistare online il suo ultimo libro?”

“Vai sul mio sito web  e scorri fino a dove dice “Acquista su Amazon”.”

 

Le foto di questo articolo, tratte dal blog www.burtonanderson.net  sono di Andrea Rum, che ringraziamo

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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