In vista il “Testo unico per il vino”…sperem1 min read

Il Ministro Martina dovrebbe presentarlo proprio a Vinitaly. Sto parlando del Testo Unico sul vino, che dovrebbe riuscire a rendere la burocrazia enoica meno asfissiante. Come abbiamo già scritto più volte (vedi qui) i produttori di vino sono sottoposti a controlli da più di 20 enti diversi e naturalmente per ognuno serve un registro diverso e  il tempo per fare le registrazioni che, se sei una grossa azienda puoi delegare ad un impiegato ma se sei un coltivatore diretto o un piccolo produttore devi farci spesso nottata. Per non parlare del tempo che tali visite e controlli portano via al lavoro di tutti i giorni.

 

Parrebbe che la politica abbia compreso il problema e stia correndo ai ripari con, appunto, questo Testo Unico.

 

La cosa che mi fa paura in tutto questo è l’attuazione pratica: infatti se da una parte si dovrebbe utilizzare il già esistente Registro Unico dei Controlli, dall’altra ci si dovrà basare su un maggior raccordo tra i vari enti, che dovrebbe essere garantito dall’informatizzazioneIn pratica tutti i vari soggetti che effettuano controlli su una denominazione dovrebbero mettersi d’accordo e, scambiandosi i dati, effettuare una sola visita in azienda invece che una ventina come adesso.

 

Che dire….sulla carta la cosa sarebbe meravigliosa ma….quali saranno i funzionari che avranno la competenza per fare tutti i controlli? Come saranno informati e informatizzati per poter racchiudere in una sola visita le innumerevoli processioni che fino ad ora avvengono in cantina?

 

Non so certamente rispondere, spero lo sappia fare il ministro Martina e non presenti invece solo alcune cartellette di buoni propositi impossibili da mettere in pratica.

 

Insomma….sperem!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “In vista il “Testo unico per il vino”…sperem1 min read

  1. io la vedo in un modo un po’ (maliziosamente) diverso.
    ridurre i registri da 20 a 1 significa ridurre il burocrate che segue il tutto da 20 a 1. cosa fanno gli altri 19 e/o cosa si fa per giustificare la loro presenza a libro paga (visto che non si possono licenziare)? morale: con la scusa che qualcosa non si riesce a mettere a punto, tutto resta com’è , compresi i 20 posti di lavoro.
    c’era un agricoltore, del resto, che diceva al nipotino: vedi, tutto quello che vedi, una volta, dava da vivere a 10 persone. anche oggi è lo stesso. solo che prima 9 lavoravano la terra e uno stava in ufficio e oggi 9 stanno in ufficio a guardare le carte dell’unico che è rimasto in campagna.

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